Un rapporto sullo stato
dell'informazione in un momento assai critico per tutte le
componenti della società: è questo il senso del 'Milano Press
report 2020', alla sua seconda edizione, che attraverso una
disamina del rapporto tra le istituzioni, gli enti e i
giornalisti, trae una fotografia della libertà di stampa in
Lombardia.
Il report, a cura del Gruppo Cronisti Lombardi
dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, è patrocinato
dall'Fnsi, la Federazione nazionale della Stampa e dall'Unci,
l'Unione nazionale dei Cronisti, e analizza le procedure
ritenute sbagliate nella comunicazione politica, di cronaca o
istituzionale, le notizie omesse o date in ritardo, e
soprattutto come il lavoro da remoto abbia inciso sulla qualità
dell'informazione al cittadino. "La pandemia ha creato un
distanziamento sociale anche tra i giornalisti e le fonti -
spiega Fabrizio Cassinelli, presidente del Gruppo Cronisti - ed
è fondamentale che questa deregulation nella sostituzione di
comunicati e veline al confronto in presenza venga arginata e
rimodulata". "Un report sul rapporto tra enti e giornalismo
tocca un tema fondamentale in un momento in cui le restrizioni
hanno portato il lavoro a essere effettuato sempre più da
remoto", ha detto Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi.
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