La Lombardia va in zona rossa. La
decisione è stata presa dal ministero della Salute, Roberto
Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina
di Regia. La nuova ordinanza andrà in vigore a partire da
domenica 17 gennaio. "E' una punizione che la Lombardia non si
merita" ha commentato il presidente della Regione Attilio
Fontana. "Ho fatto presente a Speranza che c'è qualcosa che non
funziona nei conti, come vengono fatti e nella determinazione
dei parametri", ha aggiunto il governatore.
Intanto, con 26.535 tamponi effettuati, sono 2.205 i nuovi
positivi in Lombardia, con il tasso di positività in calo
all'8,3% (ieri 9%). Diminuiscono i ricoverati sia in terapia
intensiva (-2) che negli altri reparti (-13). I decessi sono 68
e i guariti/dimessi 1.083.
Con 61 positivi al Covid ogni 100 mila abitanti, ben al di
sotto della media regionale, Bergamo ha chiesto una deroga alla
zona rossa con una lettera scritta dal sindaco e dal presidente
della provincia di Bergamo, Giorgio Gori e Gianfranco
Gafforelli. E lo stesso hanno fatto i sindaci del cremonese.
Con la zona rossa le scuole non potranno riaprire. Proprio
oggi, gli studenti hanno occupato tre istituti per chiedere il
rientro in classe: il liceo classico Tito Livio e i licei
scientifici Volta e Severi. In queste ultime due scuole le
occupazioni sono terminate in giornata. Al Severi, invece, gli
studenti si sono sottoposti tutti all'esame del tampone, fatto
da una mamma medico appena finita la Dad in cortile, e hanno
intenzione di restare a dormire in classe. L'occupazione del
Tito Livio e del Volta è comunque terminata nel pomeriggio.
Sul fronte culturale, l'opera torna in scena alla Scala il
prossimo 23 gennaio, undici mesi esatti dalla chiusura per il
lockdown, con 'Così fan tutte' di Mozart, senza pubblico ma in
streaming sul sito del teatro e su Raiplay.
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