Le telecamere, autorizzate per la
prima udienza, non potranno seguire in aula il processo a carico
di Giacomo Bozzoli, accusato dell'omicidio dello zio Mario,
imprenditore scomparso dalla sua fonderia a Marcheno (Brescia)
l'otto ottobre 2015. Lo ha deciso la Corte d'Assise di Brescia
dove questa mattina è iniziato il processo che durerà un anno
intero.
"Dopo cinque anni di indagine è positivo che ci sia la stampa.
Non è opportuno che vengano riprese le udienze perché le riprese
possono turbare la serenità di chi dovrà parlare" ha spiegato la
difesa. In aula è presente l'imputato Giacomo Bozzoli, ma anche
la moglie e i figli di Mario Bozzoli, che si sono costituiti
parte civile. Tra i banchi anche il fratello e la sorella
dell'imprenditore scomparso che sono parti lese, ma non si sono
costituiti parte civile. La sorella di Mario Bozzoli è seduta
vicino alla vedova e ai figli dell'imprenditore, mentre il
fratello della vittima e padre dell'imputato è seduto alle
spalle del figlio Giacomo.
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