La campionessa di nuoto
sincronizzato, la designer Padovana di origini cinesi, l'artista
londinese, la diciassettenne con un rapporto difficile con il
proprio corpo, la modella transgender, la ricercatrice
dell'università di Oxford, la fotografa: sono alcune delle 12
protagoniste del progetto Autoritratto con cui Msgm ha scelto di
presentare la sua collezione per la propria prossima
primavera-estate.
"Le ragazze - racconta Massimo Giorgetti - hanno scelto da
sole tra le proposte" ispirate alla terra dello stilista, la
Romagna delle spiagge, delle campagne, dei campi e degli
ombrelloni, e si sono riprese attraverso la camera della
fotografa svizzera Senta Simond per poi raccontarsi in un
video".
"È stato un grosso lavoro di inclusività - racconta Giorgetti
- Con il desiderio di non essere scontati: il mio Brand comunica
libertà e positività e questo progetto racconta l'essere se
stessi. Da questo esperimento ho capito tanto quanto nei due
anni passati in una boutique in viale Ceccarini". Il desiderio
era anche quello di "raccontare una generazione e di lanciare un
messaggio positivo dopo quello che abbiamo vissuto" e per farlo
Giorgetti ha puntato sul colore e su stampe a motivi di
ombrelloni o di grappoli d'uva o di galli, per camicie da
bowling, abiti in taffettà o popeline. "Nei tempi pre covid una
collezione era composta di 300 capi ora di 100, a livello
aziendale è una rivoluzione gigante: preferisco fare collezioni
più piccole ma con più valore" dice Giorgetti, spiegando di aver
scelto di puntare su materie prime sostenibili o riciclate.
"Vogliamo alzare la qualità e abbassare i prezzi " conclude,
confessando che "quando si potrà tornare alla sfilata lo farò
volentieri perché puoi fare il video o il progetto più belli del
mondo ma la sfilata resta la sfilata ".
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