A gennaio aveva pubblicato un
saggio dal titolo 'Ballando con l'apocalisse' che oggi sembra
quanto mai profetico: "da alcuni studi - racconta Andrea Fontana
- mi ero accorto che il 2020 sarebbe stato un anno di grandi
cambiamenti tra crisi economiche, politiche e anche pandemie e
da sociologo mi sono detto che l'unica cosa da fare è proprio
ballare con l'apocalisse, non pensando che sia la fine del
mondo, ma di un'epoca, che porta in sé l'inizio di qualcosa di
nuovo".
"Avevo immaginato diversi scenari di cambiamento e in un mese
sono arrivati, ma i segnali - ammette - c'erano tutti, a partire
da Greta, che sembra un profeta dell'Antico Testamento con i
suoi testi da fine del mondo". E ora? "Siamo su un tappeto
volante, come ho scritto in una lettera aperta che insieme ad
altri ho inviato al premier Conte, questa è un'epoca di grande
transizione in cui trovare nuovi equilibri a livello politico,
economico, ambientale e tecnologico". Di risposte già pronte non
ce ne sono "ma so - dice Fontana - che dobbiamo affrontare
questo cambiamento insieme e ci vuole un grande ascolto
istituzionale".
Intanto c'è da notare che "l'Italia sta affrontando tutto
questo grande disponibilità e sostenibilità e comunità, forse
anche così si affronta l'apocalisse, restando chiusi in casa,
nella disciplina dell'essere guardiani gli uni degli altri. Non
uscire non è passivo, ma è ascolto reciproco, qualcosa da
scrivere nei libri di storia, quando sarà ricordato il momento
in cui l'umanità si è chiusa in casa per proteggersi".
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