Benedetta, 21 anni, aspirante
grafica, disegna a mano dei volti di donna, mentre al suo fianco
il coetaneo Luca, del corso di design, cuce dei piccoli ritagli
di imbottito sulle tasche: in vetrina, da Eral 55, in corso
Como, gli studenti dell'Accademia di Brera personalizzano i
pantaloni della White Label di Siviglia, e i passanti si fermano
incuriositi e interessati, tanto che in un quarto d'ora vengono
venduti 4 di questi capi unici, che passano direttamente dal
tavolo alla vetrina.
Per tre giorni, 18 ragazzi si alterneranno nel personalizzare
40 paia di pantaloni, subito acquistabili. Il modello è il
pantalone di punta del marchio, un chino realizzato con un
tessuto di derivazione giapponese, un particolare tipo di raso
fiammato a rovescio e tinto con una tecnica che permette al capo
di degradare nel tempo, creando una sorta di vintage
artigianale.
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