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Spara al figlio della compagna e lo ferisce

Arrestata guardia giurata, il ragazzo stava difendendo la madre

Una guardia giurata nel corso di un litigio ha sparato al figlio 13enne della sua nuova compagna ferendolo al braccio non in modo grave. E' accaduto a Milano. L'uomo, Angelo Di Matteo di 45 anni, è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Secondo le prime informazioni, il colpo esploso lo avrebbe raggiunto il ragazzino al bicipite del braccio destro. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, coordinati dal pm Donata Costa, il 13enne sarebbe intervenuto durante una discussione tra la madre e il suo nuovo compagno nel tentativo di difendere la donna. Durante la lite sarebbe partito il colpo che ha attinto il giovane al braccio. Stando a quanto riferito, poi, il vigilantes sarebbe stato ubriaco.

"Adesso vado io a casa e gli dico di smetterla". E' quel che avrebbe assicurato al telefono alla madre il ragazzino di 13 anni ferito ieri sera a Milano da Angelo Di Matteo convivente della donna ora arrestato per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione di quegli attimi drammatici, l'uomo, ubriaco, era rientrato nell'appartamento di via Marco Aurelio lasciando la compagna in un locale gestito da egiziani per comprare delle pizze. Locale dove aveva già alzato la voce con lei, insultandola, e litigando pure con i titolari perché pretendeva uno sconto. Come riportano i carabinieri negli atti, il 13enne sarebbe andato a casa con l'amico di un paio di anni più grande dopo essere stato avvertito dalla mamma, in attesa delle pizze, che Di Matteo era ubriaco. Una volta entrato nell'abitazione la scena davanti ai suoi occhi sarebbe stata quella del vigilantes in preda ai fumi dell'alcol intento rovesciare e spaccare mobili e suppellettili. E al suo silenzio quando l'uomo gli ha chiesto dove fosse la madre, come ha testimoniato l'amico di 16 anni, Di Matteo ha dato ancor più in escandescenza: avrebbe tirato fuori la pistola di servizio e gliela avrebbe puntata contro. Il minorenne a questo punto sarebbe andato verso la guardia giurata per disarmarla ma durante una colluttazione è partito il colpo. Pur avendolo ferito il vigilantes ha cercato di addossare le responsabilità di quanto accaduto al figlio della sua convivente: "E' stato lui, mi è venuto addosso".

Secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori già nel pomeriggio di ieri erano sorte tensioni tra la coppia. Poi verso le 20 la decisione, per rasserenare il clima, di andare a comprare una pizza per cena. Ma all'interno del locale Di Matteo, già ubriaco, ha attaccato briga con il gestore, originario dell'Egitto, perché voleva tirare sul prezzo. La compagna, vergognandosi, lo ha invitato a ritornare a casa. Ma lui ha preso ad insultarla: "sei un p.... ti piacciono gli egiziani". Convinto dalla donna a rincasare, avrebbe bevuto ancora, fino ad arrivare a impugnare la pistola contro il figlio di lei, appena 13 anni. Da qui la colluttazione finita con il ferimento al braccio dell'adolescente Il quale, spaventato, è scappato in strada con l'amico. A chiamare i soccorsi è stato un altro egiziano. Il 13enne è stato portato a Niguarda dove è stato operato e la prognosi è di 60 giorni. Anche il vigilantes, dipendente di Metronotte Group, è uscito in strada. Dopo aver cercato di opporsi ai carabinieri ed essere stato disarmato a forza, è stato portato in caserma e poi arrestato. La convivente e mamma del ragazzo ferito, una albanese di 51 anni, rimasta vedova qualche anno fa, ha sporto denuncia per minacce contro il compagno, con cui convive da un anno, spiegando di essersi accorta, fin dall'inizio "che spesso - è scritto negli atti - anche di nascosto faceva abuso di alcol". Il pm Donata Costa, titolare delle indagini, a breve inoltrerà al gip la richiesta di convalida dell'arresto con la contestuale misura cautelare in carcere per tentato omicidio e resistenza.

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        Camera di Commercio di Milano
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