Dall'Ucciardone a San Vittore,
arrivano il 26 marzo sulle pareti della Triennale gli
'Scollamenti temporali' realizzati con la tecnica del collage
dai detenuti che hanno partecipato ai workshop condotti dal
designer milanese Giulio Ceppi e curati da Fortunato D'Amico.
I collages creati dai detenuti, fatti spesso a quattro o a
sei mani, giocano con due tipi di frammenti: capolavori della
storia dell'arte, dal Duecento al Moderno, e ritagli di riviste
di moda. "I reclusi - racconta Ceppi - hanno subito compreso la
potenza espressiva di questo gioco: la capacità di poter creare
in poco tempo immagini forti, evocative e dotate di messaggi
spesso provocatori o disperati, nati dall'assemblare corpi e
volti passati e presenti, miscelando sacro e profano, lecito e
illecito, conscio e inconscio. Dare i titoli ai collage, fase
conclusiva di ogni sessione, è stato un momento di forte
provocazione, quanto di comunicazione di messaggi espliciti
diretti verso il mondo esterno".
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