"Per fare una riforma portuale
occorre avere molta forza politica e trovo molto significativo
che il ministro Salvini si sia intestato la volontà politica di
realizzarla".
Lo ha detto il presidente dell'Autorità di sistema portuale
del mar ligure occidentale, Paolo Emilio Signorini nel corso del
convegno "I nuovi confini della sostenibilità. Il mare e la
transizione energetica: cambiare rotta per non cambiare gli
obiettivi" organizzato a Palazzo San Giorgio dal Secolo XIX,
Meditelegraph e Avvisatore marittimo parlando della riforma dei
porti che ha avviato il cantiere con il traguardo di chiudere
entro la fine dell'anno.
"Noi come presidenti dei porti diremo quali sono i punti
focali per la riforma e così faranno le associazioni di
categoria e il Parlamento. Ci saranno tre grandi temi, a mio
parere: l'operatività, perché un ente pubblico non economico
come il nostro ha delle ingessature da superare, il rapporto tra
il centro e l'ambito locale - stiamo analizzando il modello
spagnolo, con un coordinamento centrale molto forte - e il terzo
elemento è il rapporto con il territorio - spiega Signorini -.
Io sono per un'operatività nettamente imprenditoriale
dell'Autorità portuale, credo a un modello con un ruolo di
azionista del Comune e della Regione o comunque di stakeholder
fortissimo. E vedo un ruolo autorevolissimo del governo su
alcune questioni: non è possibile non avere un coordinamento
sulle infrastrutture e su alcune questioni tecnologiche".
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