"Sarebbe stato compito del mio
ufficio effettuare la verifica del progetto di retrofitting (il
rinforzo delle pile 9 e 10) ma io di quel progetto non conoscevo
nemmeno l'esistenza fino al giorno del crollo". Lo ha detto in
aula, al processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto
2018, 43 vittime) Riccardo Marasca, dal 2012 al 2018
responsabile dell'Odi, organismo di ispezione interno ad Aspi ma
indipendente. Quella verifica, ha detto Maresca, venne fatta
"bypassando l'Odi". Secondo il teste sarebbe stata 'parziale' in
quanto le osservazioni fatte non contenevano nulla sul rinforzo
degli stralli delle pile 9 e 10. Per la procura quella verifica
venne fatta fuori dalle procedure per non fare emergere il reale
stato del ponte.
Sentita anche Barbara Iuliano, a lungo dipendente di Spea
all'ufficio progettazione e oggi dipendente di Tecne. In aula le
sono state mostrate foto che lei stessa aveva allegato alla fine
del 2017 al progetto di retrofitting. Foto che mostravano
parecchi ammaloramenti del viadotto ma che non furono messe nel
progetto inviato al Mit.
"Non sapevo fossero state tolte - ha detto Iualiano - certo
poteva succedere che alcuni allegati venissero tolti da un
progetto ma di solito la questione veniva discussa in riunione o
comunque comunicata. In quel caso non venne fatto. Si è trattato
dell'unico caso in cui non ho saputo che alcuni elaborati erano
stati tolti dal progetto, l'ho scoperto sono quando sono stata
interrogata dal pm in fase di indagini".
A inizio mattinata è stata la volta di Giuliano Mari, in
passato presidente del comitato controllo rischi di Atlantia,
poi dal 2019 al 2022 presidente di Aspi. Ha spiegato di aver
ricevuto nel 2013 il catalogo dei rischi dove era indicato anche
il Morandi ma con un rischio "basso". Mari ha prima detto di non
avere letto gli allegati in cui erano inserite le opere con il
rischio. Poi, incalzato dal pm, ha detto che di averlo letto ma
senza farci particolarmente caso. Infine ha detto che nelle
riunioni di induction del 2010 e 2011 non si era mai parlato di
rischio crollo.
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