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Confindustria, cultura e industria contenuti valgono 3% Pil

Confindustria, cultura e industria contenuti valgono 3% Pil

Con 700 mila occupati oltre 2% totale escluso indotto

GENOVA, 26 marzo 2023, 13:13

Redazione ANSA

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"L'industria dei contenuti e le imprese culturali producono quasi il 3% del Pil nazionale con 700 mila occupati, oltre il 2% del totale, senza contare l'economia indiretta, un settore in cui stiamo crescendo come Paese". Lo sottolinea il presidente del gruppo tecnico per la Cultura di Confindustria Antonio Alunni a Genova al convegno 'La cultura che crea economia' organizzato dal Teatro Nazionale di Genova, il Consiglio dell'Ordine degli avvocati della Liguria e dall'Associazione avvocati amministrativisti liguri con focus sul 'mecenatismo sostenibile'. "Parlare di cultura è un fatto primario per il nostro Paese, non secondario, rappresenta un pezzo importante dell'economia con cui ci si nutre, la cultura è un aspetto fondamentale anche per l'economia - sostiene Alunni -. Per descrivere il rapporto delle imprese con la cultura quale immagine migliore di quella scelta dagli organizzatori del convegno di Lorenzo il Magnifico rappresentato da mille volti. È un'immagine fantastica, tutti abbiamo in mente il Rinascimento, una fase straordinaria per la cultura mondiale. Lorenzo il Magnifico era un imprenditore che voleva comunicare agli altri la sua visione del mondo e il suo potere, tanti imprenditori nei secoli hanno arricchito il patrimonio culturale per vocazione e ambizione". Secondo Alunni "ancora oggi il mecenatismo è un dovere morale per chi può" ricordando che "oltre le metà dei fondi raccolti tra il 2014 e il 2022 attraverso l'Art Bonus viene dal mondo dell'impresa". Tra le opportunità discusse dagli oratori del convegno quella di estendere l'Art Bonus a enti privati e fondazioni. "Un altro fatto molto importante al vaglio del Governo - aggiunge Alunni - è la riduzione dell'Iva dal 10 al 5% per l'importazione delle opere d'arte". L'Art Bonus è l'agevolazione fiscale che dal 2014 consente di effettuare erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura beneficiando di un credito di imposta pari al 65% dell'importo donato.
   

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