Il giudice per l'udienza
preliminare Matteo Buffoni ha accolto il patteggiamento di Aspi
e Spea (l'ex controllata che si occupava delle manutenzioni)
nell'ambito dell'inchiesta sui falsi report sui viadotti, le
barriere antirumore difettose e la sicurezza delle gallerie nata
come secondo filone di quella sul crollo del viadotto Morandi.
Le due società pagheranno oltre un milione per uscire
dall'inchiesta. Nel dettaglio Aspi ha patteggiato poco più di
600 mila euro mentre Spea 490 mila. La procura aveva dato parere
favorevole. Con il patteggiamento il giudice ha "certificato" il
cambio di passo della nuova gestione di Aspi, in continuità con
la scelta del primo patteggiamento per consentire all'azienda di
proseguire il suo piano di ammodernamento e garantire continuità
al servizio. Aspi e Spea avevano pagato circa 30 milioni nel
patteggiamento sul crollo del ponte Morandi, uscendo dal
processo penale.
Autostrade ha eliminato le carenze organizzative adottando e
attuando un nuovo modello di organizzazione, gestione e
controllo "che appare idoneo a prevenire la commissione di reati
analoghi", avevano scritto i pm. Inoltre era stato modificato
"il documento di valutazione dei rischi".
Il 20 ottobre è prevista l'udienza per la selezione delle
intercettazioni in questo secondo filone di indagine che vede
indagate oltre 50 persone tra ex dirigenti e tecnici di Aspi e
Spea. Le accuse vanno dall'attentato alla sicurezza dei
trasporti al falso, dalla frode alla tentata truffa. A fine
ottobre i pubblici ministeri Stefano Puppo e Walter Cotugno
notificheranno l'avviso di conclusione delle indagini mentre la
richiesta di rinvio a giudizio potrebbe arrivare entro fine
anno. Per il filone principale è invece iniziato il processo:
mercoledì i giudici decideranno quante delle oltre 600 parti
civili ammettere.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA