I sommozzatori della guardia
costiera, con l'aiuto dei centri diving e anche di un
peschereccio locale, hanno recuperato 800 chili di reti
'fantasma' nelle acque del litorale savonese tra l'11 e il 15
ottobre.
L'operazione Reti Fantasma 2021 si è concentrata nell'ambito dei
territori di Noli, Borgio Verezzi, Loano e Albenga e ha visto
impiegati in particolare i militari del 5° Nucleo Operatori
Subacquei della Guardia Costiera di stanza a Genova, supportati
da personale e mezzi della Capitaneria di Porto di Savona e
nello specifico dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Loano
Albenga.
I sommozzatori hanno operato a una profondità tra i 22 e i 40
metri e recuperato un totale di quasi 300 metri lineari e un
volume di oltre 5 mc complessivi di attrezzatura. Dal 2019 il
corpo delle capitanerie di porto ha rimosso oltre 25 tonnellate
di 'reti fantasma', responsabili dell'alterazione
dell'ecosistema marino, e vere e proprie trappole per le specie
ittiche che vi rimangono intrappolate.
Importante il recupero davanti alla città di Albenga: un intero
sacco di una rete da pesca a strascico intrappolato sui massi
dissuasori da poco installati a protezione del relitto, lungo
120 metri e pesante più di 400 kg. Era stato individuato dal
Marina Diving di Loano. Per il recupero è stato fondamentale
l'apporto di un peschereccio di stanza nel porto di Loano grazie
al quale, tramite l'utilizzo dell'argano di bordo, è stato
salpato e riportato a terra il materiale rinvenuto.
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