Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cc ucciso:foto del fermato in caserma;imputato,la scattai io

Cc ucciso:foto del fermato in caserma;imputato,la scattai io

"Per documentare quello che stava accadendo"

ROMA, 28 novembre 2022, 18:00

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Ho scattato quella foto per documentare ciò che accadeva in quelle ore". E' quanto ha ammesso davanti ai giudici di Roma, Silvio Pellegrini, il carabiniere accusato di aver scattato la foto di Christian Gabriel Natale Hjorth mentre era bendato i stato di fermo in una caserma dei carabinieri dopo l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Il militare è accusato anche di avere diffuso l'immagine in una chat whatsapp. Nei suoi confronti l'accusa è di abuso d'ufficio e rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio.
    Nel corso dell'interrogatorio Pellegrini, difeso dall'avvocato Andrea Falcetta, ha ricordato che "quando Natale è arrivato in caserma ci sono stati momenti concitati, era difficile da contenere, era insensibile a ogni nostro richiamo, volevamo evitare che si provocasse delle ferite. Ho scattato quella foto per documentare quello che accadeva e anche per mostrare ai colleghi che non erano due magrebini" i soggetti fermati in relazione all'omicidio.
    Il brigadiere ha spiegato di non essere entrato nella stanza dove il giovane americano era tenuto. "Ho fatto quella foto quando la porta si è aperta, l'ho scattata da fuori, dall'uscio.
    Poi l'ho inoltrata nella chat 'Reduci ex Secondigliano', che aveva diciotto componenti, otto li conoscevo, gli altri dieci no, e non erano carabinieri che partecipavano all'indagine. Poi l'ho inoltrata anche a una chat di famiglia dove sono presenti mia moglie e due dei miei figli maggiorenni. L'ho inoltrata solo a questi due gruppi ma non agli organi di stampa". L'imputato ha spiegato, infine, che cellulare "si è rotto il 27 luglio e fino al 31 ho usato quello di mia moglie con la mia scheda e poi l'ho ricomprato il 1 agosto".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza