Il Tar del Lazio accoglie l'istanza
di revoca presentata dai legali della Sfattoria e in un nuovo
provvedimento da poco pubblicato ferma di fatto gli abbattimenti
fino al 12 settembre con elettroshock dei 140 tra maiali e
cinghiali dell'associazione alle porte di Roma che accoglie
animali maltrattati o recuperati in zone cittadine. Ma a questo
punto i legali ritengono che il rischio abbattimenti sia del
tutto scongiurato.
Sfattoria vince dunque questo round contro l'ordinanza di
abbattimento della Asl Roma 1 per la peste suina. Da ieri, in
teoria, l'abbattimento sarebbe stato possibile. Ma Sfattoria
continuava a spiegare: "i nostri animali sono sanissimi, tutti
microchippati e registrati al registro nazionale come animali da
compagnia. Abbatterli sarebbe una mostruosità". Da questa
certezza più volte ribadita il nuovo ricorso e la decisone
odierna del Tar.
"Finalmente - spiegano i legali dell'associazione - il
giudice amministrativo, Concetta Anastasi, con il decreto n.
5396 ha fatto chiarezza sulla incredibile vicenda che vive la
Sfattoria da giorni. Il Tar ha, infatti, disposto a chiare
lettere, pur affidando alla Asl il compito di vigilare, la
sospensione dell'abbattimento dei suidi detenuti presso la
Sfattoria degli Ultimi fino al 12 settembre. Sulla base delle
richieste della difesa della rappresentante dell'associazione
Paola Samaritani, insieme alle associazioni OIPA, LEIDAA, EMPA,
LNDC Animal Protection, Le.Al Odv, Tda - Comitato Tutela Diritti
Animali, costituite nel ricorso, è stato riconosciuto che la
detenzione degli animali è in piena biosicurezza ma,
soprattutto, ha sposato i contenuti della minuziosa relazione
tecnico/veterinaria depositata dai legali ieri circa la
inoffensività degli stessi per assenza di psa. La Asl aveva
emanato un comunicato in cui rappresentava che il giudice
avesse, invece, abilitato la Asl stessa all'abbattimento,
circostanza scongiurata, almeno fino all'udienza del 12".
La richiesta resta comunque quella di "intavolare un tavolo
tecnico con le parti istituzionali coinvolte, e cioè la Regione
Lazio, il Sindaco di Roma e il Commissario Straordinario per la
peste suina. Incontro del qule però non si ha ancora data
certa".
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