"Entro trenta giorni dalla entrata in
vigore della presente ordinanza predisposizione delle procedure
finalizzate alla cattura e all'abbattimento dei suini selvatici
a cura delle cabina di regia previo parere favorevole e sulla
base delle indicazioni fornite dal gruppo operativo degli
esperti". E' quanto si legge nella ordinanza del Commissario
straordinario alla peste suina africana, Angelo Ferrari, che ha
come oggetto le "misure di controllo e prevenzione della peste
suina nella Regione Lazio".
Nel provvedimento, di quindici pagine, vengono elencate tutte
le iniziative da intraprendere per limitare la diffusione del
virus che "non è trasmissibile - si ricorda nel documento - agli
esseri umani" ma che rende necessario "individuare misure
specifiche ed urgenti per contenere e rallentare" la sua
avanzata.
L'ordinanza dispone lo stop dell'attività venatorie
all'interno del Grande Raccordo Anulare, all'interno delle Aree
naturali protette regionali. Stabilito anche il "censimento di
tutti gli stabilimenti che detengono suini, inclusi i cinghiali
ed immediato aggiornamento della banca dati nazionale sulla base
delle informazioni anagrafiche verificate, tra cui la
geolocalizzazione, l'orientamento produttivo, il numero di capi
presenti". Per queste attività provvedono l'Asl, il comando
unità forestale dei Carabinieri e le forze di polizia
territorialmente competenti. L'aziende sanitarie locali
competenti dovranno "programmare la macellazione immediata dei
suini detenuti all'interno degli allevamenti familiari,
commerciali della tipologia semibradi e allevamenti misti che
detengono suini, cinghiali o loro meticci destinati alla
produzione di alimenti". L'Asl, inoltre, dovrà verificare "il
rispetto del divieto di ripopolamento per sei mesi dalla data
della ordinanza".
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