Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La madre di Alfredino Rampi, manca ancora la prevenzione

La madre di Alfredino Rampi, manca ancora la prevenzione

40 anni da Vermicino,'dopo tragedia cambiò sistema dei soccorsi'

ROMA, 02 giugno 2021, 14:34

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Emanuela De Crescenzo) In questo Paese "manca ancora a livello diffuso la cultura della prevenzione". La considerazione è di Franca Bizzarri Rampi, la madre di Alfredino Rampi, il bimbo di 6 anni inghiottito e morto in un pozzo artesiano a Vermicino, a Frascati, nel giugno del 1981. Un pensiero il suo affidato a Daniele Biondo, psicoanalista, del direttivo del 'Centro Alfredo Rampi', fondato a poche settimane dalla tragedia, indimenticabile, anche a distanza di 40 anni, per molti italiani che in migliaia per tre giorni rimasero incollati davanti al televisore per seguire i tentativi di salvataggio del piccolo immerso nel fango. Anzi quando la Rai decise di interrompere la diretta, l'azienda fu subissata di proteste e decise di ristabilire il collegamento ma non poté raccontare il sospirato lieto fine ma il triste epilogo. "Anche se in realtà Franca Rampi - ricorda Biondo - davanti a quelle telecamere non accettò di esibire il proprio dolore e proprio per questo fu trattata male da una certa stampa conformista dell'epoca. Reagì al dolore con grande forza: fece subito un appello per mobilitarsi come cittadini e istituzioni, fondò dopo poco l'associazione a nome del figlio perché nessuna mamma dovesse vivere il dramma che aveva vissuto lei. Fu l'unica diretta di tre giorni che raccontò davvero la realtà: in cui si vide la confusione, la disorganizzazione, la pressione psicologica sui soccorritori e il paese ne rimase traumatizzato. Fu davvero un racconto della realtà, mentre i reality oggi sono solo finzione" Se sul versante della prevenzione c'è ancora molto da lavorare, su quello dei soccorsi "al contrario si sono fatti passi da gigante - sottolinea lo psicanalista - e in Italia dopo 40 anni è cambiato tanto purtroppo e al tempo stesso grazie a Vermicino. Tutto quello che all'epoca è mancato e che purtroppo, forse, ha generato anche il fallimento del salvataggio di Alfredino è migliorato. Abbiamo imparato che c'era bisogno di un sistema organizzato di soccorsi, un coordinamento tra soccorritori che a Vermicino non c'era".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza