Morire sul podio dirigendo un
capolavoro del melodramma alla guida di un'orchestra
prestigiosa. Il destino riservò questa uscita di scena a
Giuseppe Sinopoli, il grande direttore italiano, stroncato a 55
anni da un infarto la sera del 20 aprile di venti anni fa alla
Deutsche Oper di Berlino, durante l'esecuzione di Aida.
L'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che gli ha dedicato una
delle sale dell'Auditorium Parco della Musica, gli rende omaggio
con il libro di prossima uscita, 'Gli dèi sono lontani. Giuseppe
Sinopoli: una biografia', versione italiana del volume della
musicologa tedesca Ulrike Kienzle, docente dell'Università di
Francoforte, edita da Königshausen&Neumann di Würzburg nel 2011.
"E' la prima biografia italiana dedicata al maestro veneziano
scomparso il 20 aprile del 2001. Per l'Accademia questo è un
progetto molto importante. Lo abbiamo fortemente voluto proprio
per ricordare una figura così fondamentale, particolare e
preziosa per la cultura italiana e non soltanto per la musica e
per l'Accademia di Santa Cecilia", dice il presidente Michele
dall'Ongaro.
Il libro ripercorre la vita, la carriera musicale e la
passione per l'archeologia di Sinopoli: dalla fanciullezza agli
studi di medicina, agli studi musicali al Conservatorio di
Venezia e poi con Maderna e Donatoni, la sua attività di
compositore, la carriera di direttore d'orchestra, la carica di
direttore principale dell'Orchestra dell'Accademia di Santa
Cecilia (1983-1987) e della Philharmonic Orchestra di Londra, il
Festival di Bayreuth, la direzione artistica e musicale al
Teatro dell'Opera sul finire degli anni Novanta e gli anni
trascorsi sul podio della Staatskapelle di Dresda.
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