Il magnetismo della Pastorale unito
all'energia e alla serenità della Sinfonia n.2: questo il
programma del terzo appuntamento, giovedì 16 luglio alle 21,
del Festival Beethoven con cui l' Accademia Nazionale di Santa
Cecilia sta proponendo sotto la direzione di Antonio Pappano l'
esecuzione integrale dei nove capolavori del compositore tedesco
per le celebrazioni dei 250 anni della sua nascita. Il pezzo
forte della serata è la Sesta Sinfonia, abbozzato a grandi linee
negli stessi anni in cui Beethoven lavorava alla Quinta Sinfonia
della quale rappresenta l'antitesi, in un omaggio alla Natura,
amata in quanto ristoro delle afflizioni dell'animo.
L'osservazione dell'universo suggerisce a Beethoven una
meraviglia e un rapimento che il compositore cerca di tradurre
in musica. Il mormorio dei ruscelli, così come il verso degli
animali vengono riprodotti per esprimere poeticamente le
sensazioni che l'osservazione e il loro ascolto provoca
nell'uomo e non 'descritti' come accadeva in autori
settecenteschi come Vivaldi o Haydn. La Sinfonia n. 2 fu
completata nell'estate del 1802 e fu scritta in uno dei momenti
più tragici della vita di Beethoven, quando la sordità era ormai
una condizione ineluttabile che sembrava dovesse incidere
negativamente anche sulla sua carriera concertistica. Nonostante
questa sia un'opera appartenente agli anni ancora giovanili, in
essa Beethoven prosegue con fermezza il processo di
allontanamento dai canoni settecenteschi, con spunti melodici e
ritmici, innovazioni timbriche e armoniche fuori dagli abituali
canoni di ascolto del pubblico del tempo.
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