"Favorevole ai playoff per
completare la stagione? Di questi tempi si sentono molte cose.
Se viene scelta questa formula, perché no. A mio parere, la
soluzione migliore sarebbe quella di andare fino in fondo alla
competizione e giocare le ultime 12 giornate. Ci adatteremo".
Così il centrocampista della Roma, Jordan Veretout, nel corso di
in un'intervista a Le Parisien. "Vorremmo essere sicuri della
ripresa del campionato ma so bene che tutto dipenderà
dall'evoluzione della curva di contagio del coronavirus. È
difficile quindi avere una data precisa" aggiunge prima di
ricordare che i giallorossi hanno anche gli impegni
continentali: "Abbiamo in mente anche l'Europa League con un
doppio confronto col Siviglia. A causa della diffusione
dell'epidemia non abbiamo potuto giocare e non siamo potuti
andare in Spagna per l'ottavo di finale d'andata. Abbiamo preso
la decisione più saggia".
La scelta di far giocare a Milano la sfida di Champions tra
Atalanta e Valencia coi tifosi sugli spalti viene invece
bocciata da Veretout. "Il virus potrebbe essersi diffuso
rapidamente in Lombardia. È tutt'altro che un caso che la città
di Bergamo si sia ritrovata nel cuore della pandemia con un
drammatico numero di morti. È stata una follia permettere al
pubblico di assistere a questo incontro" le parole dell'ex
giocatore della Fiorentina, ben consapevole dei rischi a cui si
va incontro: "I casi positivi registrati in Serie A? Tutti sono
colpiti. Gli sportivi non sono risparmiati. Il virus non si
ferma alle porte degli spogliatoi. Ci si impegna a rispettare le
misure di distanziamento. Non c'è molto altro da fare per
proteggersi. Non siamo al sicuro, naturalmente. Puoi andare a
fare la spesa ed essere nel posto sbagliato al momento sbagliato
contraendo il virus".
Infine, Veretout commenta anche la ripresa della Bundesliga
confessando di aver assistito a uno spettacolo "un po' strano.
Vedere gli stadi vuoti, l'assenza di festeggiamenti, quelle
restrizioni dopo un goal. Il calcio è un'emozione da condividere
con il pubblico. Non scendiamo in campo per giocare tra di noi".
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