Sono una quarantina i messaggi
minatori e più pericolosi nei confronti di Silvia Romano, la
cooperante rapita in Kenya e liberata in Somalia dopo un anno e
mezzo di prigionia, su cui si stanno concentrando le indagini
del dipartimento antiterrorismo guidato dal pm Alberto Nobili e
dei carabinieri del Ros. In particolare, da quanto si è saputo,
gli accertamenti di investigatori e inquirenti sono in corso per
arrivare ad identificare gli autori di questi 30-40 messaggi
ritenuti più pericolosi (dopo una prima scrematura), anche
inviati soprattutto da profili 'fake' sui social come commenti
ad altri post (anche su Instagram), e nei quali la 24enne viene
minacciata anche di morte soprattutto per la sua decisione di
convertirsi all'Islam.
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