"Roma, ora, è una città morta".
Jordan Veretout fotografa così le sensazioni vissute in una
città diventata col passare dei giorni sempre più deserta a
causa delle limitazioni imposte per l'emergenza coronavirus. Il
giocatore della Roma, intervistato da l'Equipe, trascorre le
giornate con la moglie Sabrina e le due figlie nella sua villa
di Casal Palocco. "Nel mio quartiere c'è sempre rumore di
fondo", spiega il centrocampista francese, mentre adesso "quando
esco in giardino con le mie figlie, c'è una sensazione di vuoto,
di niente, è un po' spaventoso". E allargando lo sguardo alla
Capitale il discorso non cambia: "Di solito è una città sempre
affollata. Le grandi piazze, il Vaticano, solitamente sono
sempre piene. Ma viviamo così ora. La situazione è molto grave.
Senza la mobilitazione di tutti non ne usciremo".
Restare a casa quindi per uscire il prima possibile
dall'emergenza coronavirus. Un concetto che Veretout ha dovuto
spiegare anche in famiglia. "Quando mia figlia mi ha chiesto se
poteva uscire in giardino o se ci fosse la bestia, le ho
risposto che c'è una piccola bestia nell'aria, ma poteva uscire
a giocare in casa - le sue parole -. Con le mie figlie
realizziamo disegni, giochi da tavolo, abbiamo organizzato una
caccia al tesoro. Balliamo e giochiamo a nascondino. Quando i
giochi saranno finiti, le mie figlie mi taglieranno i capelli.
In questo momento, anche loro sono in quarantena".
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