"Il modulo organizzativo utilizzato dal
sindaco Gianni Alemanno non è stato di certo un valido presidio
a garanzia della trasparenza, dell'economicità ed efficienza
nell'operato dell'Amministrazione comunale ma invece ha
contribuito alla formazione di zone d'ombra idonee a ingenerare
comportamenti distorsivi e illegittimi". E' quanto scrivono i
giudici della II sezione penale di Roma nelle motivazioni della
sentenza con cui hanno condannato a 6 anni per corruzione e
finanziamento illecito nell'ambito della inchiesta Mondo di
mezzo. Parlando della Fondazione Nuova Italia, a lui
riconducibile, i giudici scrivono che "ha rappresentato per
l'imputato un "portamonete" necessario per finanziare la propria
attività politica nonché un salvagente per assicurarsi un
sostentamento economico personale una volta terminato il periodo
della sua sindacatura".
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