(ANSA) - ROMA, 16 APR -"Raffaele D'Alessandro e Alessio Di
Bernardo si sono nascosti per dieci anni dietro le mie spalle. A
differenza mia, non hanno mai dovuto affrontare un pm. L'unico
ad affrontare la situazione e ad avere delle conseguenze ero io.
In tutti questi anni l'unica persona che aveva da perdere ero
io, ero l'unico minacciato". Lo ha detto in aula davanti alla
Corte d'Assise, Francesco Tedesco, il carabiniere imputato di
omicidio preterintenzionaleßche ha accusato gli altri due
militari coimputati coinvolti nel processo per la morte di
Stefano Cucchi, il giovane geometra morto nel 2009. "Cominciai a
maturare la convinzione di dover parlare il 30 luglio 2015,
quando fui convocato dal pm", ha anche spiegato Tedesco, il
quale in aula ha anche ricostruito tutte le fasi dell'arresto di
Stefano dicendo di aver visto personalmente lo scambio
droga-denaro di Cucchi con il suo cliente e indicando tutti i
componenti del gruppo che realizzarono le varie perquisizioni
(personale, dell'auto e domiciliare) del giovane quella notte.
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