Quando il padre fu ucciso alle Fosse
Ardeatine Rosetta Stame, morta oggi a Roma, aveva solo sei anni.
Era piccola ma dei suoi fratelli era la più grande e del resto
la storia, quella familiare e quella con la S maiuscola, aveva
già deciso per lei l'età adulta. Da quel 24 marzo del 1944,
giorno dell'eccidio nazista, la vita di Rosetta non fu solo
quella di un'orfana ma fu anche quella di custode di dolore e
memoria. Memoria privata e collettiva, militata per anni
nell'Anfim, l'associazione dei familiari delle vittime delle
Fosse Ardeatine, di cui è stata presidente fin dal 2007.
Per questo ogni anno la sua voce alla cerimonia in ricordo
dell'eccidio scandiva ad uno ad uno i nomi delle 335 vittime.
Tra loro il padre, il tenore partigiano Ugo Nicola Stame, una
vita divisa tra il palcoscenico e l'antifascismo. Fu teste nel
processo contro Erich Priebke e nel 2003 dovette subire una
condanna per diffamazione nei confronti del criminale nazista.
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