(ANSA) - ROMA, 04 DIC - "Si può stimare che quasi 43 milioni
di persone maggiorenni (tra queste, almeno 3 milioni di novizi)
siano rimaste in contatto con i loro amici e parenti grazie ai
sistemi di videochiamata che utilizzano internet". Lo rivela il
54/mo rapporto del Censis, secondo il quale "il lockdown ha
generato nuovi utenti e ha rafforzato l'uso della rete da parte
dei soggetti già esperti". "Ma almeno un quarto della
popolazione a un certo punto è andata in sofferenza - si legge
nel dossier -. Anche un terzo dei più giovani, dopo un iniziale
entusiasmo nell'uso dei sistemi di comunicazione digitale, si è
stancato di fare e ricevere videochiamate". Durante il lockdown
le reti sembrano comunque aver retto all'impatto della pandemia.
"L'87% dei cittadini - spiega ancora il Censis - ha dichiarato
di avere utilizzato nell'emergenza la connessione internet fissa
a casa e che è stata sufficiente. Meno del 10% ha lamentato una
mancanza di banda adeguata". Inevitabilmente, però, "la
generazione più anziana è quella che per un terzo (il 32,6%) si
autoesclude completamente dal mondo digitale".
Secondo il rapporto Censis, inoltre, "nel 2019 la quota di
italiani di 14-74 anni con un livello di competenze digitali di
base o superiori era pari al 42%, un valore inferiore di 14
punti rispetto alla media europea (56%) e molto distante da
Paesi Bassi (79%), Finlandia (76%) e Svezia (72%). Dopo l'Italia
si collocano, in penultima e ultima posizione, Romania (31%) e
Bulgaria (29%)". "Gli analfabeti digitali - infine - sono più
presenti nelle classi di età più elevate (il 14% tra i 65-74enni
e il 30% tra i 55-64enni), meno tra le nuove generazioni (il 65%
dei 16-24enni possiede adeguate competenze digitali). Solo il
18% delle persone con un basso livello di istruzione è
digitalmente competente". (ANSA).
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