(ANSA) - MILANO, 22 OTT - Covid e 'resilienza' sono le due
parole simbolo del 2020 anche per le tlc. La pandemia e le
restrizioni agli spostamenti fisici hanno enfatizzato il ruolo
delle telecomunicazioni in tutto il mondo e rappresentato un
vero 'stress test' per il settore. Il report annuale dell'area
studi di Mediobanca sulle tlc mostra "una buona reazione
all'emergenza in termini di servizio, nonostante il traffico
dati sia aumentato esponenzialmente". A farne le spese sono
stati però i conti economici gravati dall'aumento dei costi e
dall'appiattimento dei ricavi per via del modello di offerta "in
bundle" ormai ampiamente diffuso.
Nel primo semestre 2020 il fatturato aggregato dei 30
principali operatori mondiali è stato pari a 540,8 miliardi (
-2%) con impatti più contenuti nei paesi usciti prima dal
lockdown: -0,4% in Asia (220,7 miliardi), -1% in Europa
(147,8mld) e più ampio nelle Americhe (-4,8% a 172,3mld). Qui
tra i 'big 5' Tim è quella che ha sofferto di più con un calo
del fatturato del 13,7% a 7,8 miliardi che la posiziona al 17mo
posto della classifica mondiale. Deutsche Telekom domina la
classifica con ricavi nel primo semestre pari a 47 miliardi,
seguita da Vodafone (21,8 miliardi), Telefonica (21,7 miliardi),
Orange 20,8 miliardi (+1%), BT (11,9 miliardi).
"L'Italia in Europa è il paese che
ha vissuto maggiormente un'aspra concorrenza, soprattutto nel
mercato mobile" spiega Dario Carugati, analista finanziario di
Mediobanca mettendo in evidenza che i prezzi delle telco sono
scesi più dell'indice generale e che la competitività, è
aumentata anche nel mercato fisso. Entrando in profondità nella
fotografia si capisce meglio che a pesare su Tim è stato il
Brasile (-22%) mentre in Italia il calo è stato dell'11,5 per
cento.
Lo studio R&S Mediobanca, che analizza i dati economici e
finanziari dei 30 principali gruppi telefonici mondiali con
ricavi annui superiori ai 10 miliardi di euro, ricorda che in
Italia i valori medi mensili di traffico dati giornaliero nel
fisso sono aumentati del 75,5% e del 74,9% nel mobile tra marzo
e maggio 2020; l'incremento del consumo dati su device mobili è
stato più alto nelle aree con i più limitati tassi di
penetrazione delle reti fisse residenziali.
In Europa a rincorrere Deutsche Telekom ci sono Vodafone
(21,8mld), Telefonica (21,7mld), Orange (20,8mld), BT Group
(11,9mld). In Italia nel primo semestre 2020 i ricavi aggregati
dei principali operatori sono scesi dell'8%, con la rete mobile
complessivamente in minore affanno (-6,5%). Altalenante è
l'andamento del fatturato: cresce velocemente Iliad (+74,6%), in
aumento Fastweb (+5,3%), in calo Wind Tre (-3,1%), Vodafone
(-5,1%) e Tim (-13,7%). Nonostante durante il lockdown si sia
registrata un'impennata della connettività, l'Agcom prevede una
contrazione dei ricavi del settore in Italia per l'intero 2020
tra il 6% e il 10% (ANSA).
Telecomunicazioni, calano ricavi ma boom investimenti
Rapporto Asstel. Guindani, Recovery fund strumento per soluzioni