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Cybersecurity: mercato sale a 1,86 mld ma Italia ultima del G7

PoliMi, la spesa è pari allo 0,10% del Pil, crescono attacchi

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 23 FEB - Aumentano gli attacchi informatici in Italia. Una impresa italiana su sette ha avuto danni tangibili come interruzioni del servizio, ritardi nell'operatività dei processi o danni reputazionali e il 67% ha rilevato un aumento di tentativi di attacco. Mentre il 61% ha aumentato il budget per la sicurezza informatica negli ultimi 12 mesi, tanto che la cybersecurity si conferma anche nel 2023 la principale priorità di investimento nel digitale. E complessivamente nel 2022 il mercato italiano della cybersecurity raggiunge il valore di 1,86 miliardi di euro (+18% sul 2021), ma il rapporto tra spesa in sicurezza informatica e Pil si attesta allo 0,10% (+0,08%). Un dato che colloca l'Italia all'ultimo posto tra i Paesi del G7. A guidare la classifica ci sono gli Stati Uniti e il Regno Unito, con un rapporto dello 0,31%, mentre, per Francia e Germania il rapporto è, rispettivamente, lo 0,19% e lo 0,18%. Sono alcuni dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano. Per Gabriele Faggioli, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Cybersecurity & Data Protection, c'è stata "una spinta propulsiva del Pnrr e della nuova Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che ha un ruolo fondamentale di indirizzo per un fronte comune per le sfide che abbiamo di fronte". "Oggi la sfida è definire una strategia strutturata di lungo periodo, per creare un fronte comune contro le minacce", aggiunge Alessandro Piva, Direttore dell'Osservatorio Cybersecurity & Data Protection. Sul fronte dell'organizzazione, si potenzia nelle aziende la governance della sicurezza informatica: nel 53% delle imprese oggi è presente un Chief Information Security Officer (Ciso) formalizzato, che si colloca principalmente all'interno della Direzione IT (37%). Inoltre, l'80% delle organizzazioni ha definito piani di formazione strutturati, che quasi sempre coinvolgono tutti gli attori aziendali. Ma solo un terzo delle imprese ha metodologie di quantificazione finanziaria del rischio cyber. (ANSA).
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