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Taisch, il 4.0 nobilita i lavoratori

Professore, liberato da lavoro manuale svolge compiti cognitivi

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 31 MAG - Con l'industria 4.0 "non è vero che il lavoratore è più sfruttato, bensì, viene nobilitato". E' quanto sostiene Marco Taisch, docente della School of Management del Politecnico di Milano e responsabile dell'Osservatorio Industria 4.0, il quale, "dissente" dall'inchiesta della Fiom Milano, realizzata sulla base di interviste ai lavoratori di aziende metalmeccaniche di Milano e provincia. "Nello stabilimento 4.0 l'operatore è stato nobilitato della sua attività, perché il lavoro di basso livello manuale viene fatto dalle macchine e lui svolge un lavoro di tipo cognitivo. Industria 4.0 è automazione cognitiva", spiega Taisch. Per esempio, quando "a un lavoratore diamo un ipad in mano o uno smartwatch al polso, lo eleviamo da un ruolo di utilizzatore di muscoli ad un ruolo di utilizzatore di cervello". Il device, sostiene il docente, "non impartisce ordini ma dà informazioni all'operatore su come fare meglio il suo lavoro, quindi lo nobilita". Oltretutto, spiega Taisch, il digitale "è un abilitatore di equità sociale - sottolinea -, in quanto, la fabbrica è sempre stata appannaggio del genere maschile, perché servivano le braccia. Spostando il focus su analisi dei dati e controllo, viene data una grandissima opportunità alle donne". E' chiaro che "cambiano i ruoli e questo richiede maggiori competenze", quindi, "il ruolo del sindacato è far capire che la nobilitazione del lavoro passa attraverso la formazione", spiega il professore, evidenziando che "bisogna lavorare su reskilling e upskilling dei lavoratori". Altro aspetto riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro: "non metto in dubbio che i lavoratori siano spaventati e posso capire che ci sia una percezione di minaccia", ma "le imprese che hanno attuato la trasformazione digitale sono diventate più competitive e hanno assunto persone", fa notare Taisch, portando come esempi la Corea del Sud e la Germania. Questi due paesi "hanno il più alto tasso di robot per abitante, quindi di automazione, e uno dei più bassi tassi di disoccupazione nel mondo. Questo dato confuta il sillogismo automazione 4.0 uguale disoccupazione". Inoltre, "il fatto che un sistema economico cerchi il miglioramento delle produttività è vero da sempre", ma "l'innovazione ha sempre creato delle condizioni migliori per l'uomo". (ANSA).
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