(ANSA) - MILANO, 02 DIC - Tra disoccupati e "scoraggiati"
sono circa 450 mila le persone in Lombardia da inserire nel
mercato del lavoro. Un mercato che, a livello nazionale, diventa
sempre meno efficiente per un problema di matching tra domanda e
offerta in continuo peggioramento. Tuttavia, quello lombardo
resta uno dei mercati più efficienti, pur con le difficoltà nel
reperire i lavoratori con le competenze richieste dalle aziende.
E' la fotografia che emerge da un'indagine di Randstad Research,
che evidenzia un paradosso: quando aumenta la disoccupazione,
non diminuisce la difficoltà a reperire le figure professionali.
In questo scenario, "una delle strade obbligatorie per
coinvolgere tutte le persone nel mercato del lavoro è puntare
con sempre più forza sulla formazione, in stretta correlazione
con i fabbisogni occupazionali delle imprese - spiega Fabio
Costantini, Ad di Randstad Hr Solutions e presidente della
Fondazione Its Tech Talent Factory -. Ed è fondamentale il ruolo
degli Its". Gli Istituti tecnici superiori "in questi anni hanno
dimostrato di saper fornire le competenze tecniche più richieste
delle imprese, assicurando un rapido inserimento dei ragazzi nel
mondo del lavoro". Nel confronto tra le diverse regioni, quello
lombardo è uno dei mercati del lavoro più efficienti: misurando
la relazione tra disoccupazione e posti vacanti è al secondo
posto in Italia, dopo il Trentino-Alto Adige e a pari merito con
Veneto ed Emilia-Romagna. Nel secondo trimestre del 2022 il
tasso regionale di disoccupazione si attesta al 5,1%. A fine
2021 in Lombardia il 59% dei disoccupati lo era da meno di un
anno, rispetto al 49% della media nazionale, mentre, il 19% non
lavorava da più di un anno, contro il 51% di disoccupati da più
di 12 mesi nella media nazionale. Il restante 13% in Lombardia è
disoccupato da più di tre anni (20,4%). L'indagine è stata
presentata in Regione Lombardia. (ANSA).