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The Open: storico Smith, a Celli la Silver Medal

Per l'australiano è primo successo in un Major, Molinari 15/o

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 18 LUG - Successo storico per Cameron Smith che in Scozia conquista la 150esima edizione del The Open a St.
    Andrews, nella casa del golf, dopo una rimonta show nel round finale. In testa al termine del secondo round, terzo alla fine del "moving day", l'australiano con un totale di 268 (67 64 73 64, -20) colpi ha superato in volata l'americano Cameron Young, 2/o con 269 (-19) davanti a Rory McIlroy, 3/o con 270 (-18). Per Smith, 28enne di Brisbane, si tratta del primo successo in carriera in un Major, quello più antico della disciplina.
    "Vedere il mio nome al fianco dei grandi campioni che hanno vinto questo storico torneo mi emoziona. Aspettavo questa affermazione da sempre e finalmente ce l'ho fatta. La Claret Jug? Scoprirò finalmente quante birre possano entrare al suo interno. E sulla Superlega araba. Ora ho conquistato il The Open e non voglio pensare ad altro", queste le dichiarazioni di Smith che, riguardo la LIV Golf, ha glissato davanti ai giornalisti.
    Soddisfazione anche per gli azzurri. Filippo Celli, 13 anni dopo Matteo Manassero (era il 2009), è stato premiato con la Silver Medal quale miglior dilettante della competizione. Un riconoscimento importante per il 21enne romano (47/o nel torneo con uno score di 283, -5), ricevuto in passato anche da campionissimi come, tra gli altri, Tiger Woods (1996), Justin Rose (1998), Rory McIlroy (2007) e Matthew Fitzpatrick (2013).
    "L'emozione è forte, così come la soddisfazione. Ricevere la Silver Medal come hanno fatto tanti grandi del green mi rende orgoglioso, penso di aver scritto un piccolo pezzo di storia", la soddisfazione di Celli. Per un risultato arrivato su un campo storico, l'Old Course (par 72), che per la 30esima volta ha ospitato la competizione chiusa al 15/o posto con 278 (-10) da Francesco Molinari, protagonista di un'ottima prova nel terzo e nel quarto round.
    Che vittoria per Smith che quest'anno ha calato il tris di successi. Prima le affermazioni sul PGA Tour al Sentry Tournament of Champions e nel ricchissimo The Players. Ora quella al The Open che lo proietta tra i grandi del green.
    Arrivata dopo un quarto round super, dove con una prova bogey free in 64 (-8), con otto birdie - di cui cinque consecutivi dalla buca 10 alla 14 e uno decisivo alla 18 - ha firmato il capolavoro. L'exploit gli ha fruttato 2.500.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 14.000.000. E gli ha permesso di alzare al cielo la Claret Jug, simbolo della rassegna.
    Niente da fare per McIlroy e Hovland. Entrambi in testa al termine del "moving day", hanno perso terreno nell'ultimo atto.
    E se McIlroy s'è classificato terzo, il norvegese non è andato oltre la 4/a posizione (274, -14) al pari di Tommy Fleetwood.
    E' Smith il nuovo re del The Open che, quest'anno, parla australiano. Con il 28enne di Brisbane, ora secondo nel ranking mondiale, che punta a spodestare dal trono l'americano Scottie Scheffler, solo 21/o a St. Andrews. (ANSA).
   

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