Sul caso di Liliana Resinovich,
"la prova più significativa che ci attendiamo sarà la consulenza
medico-legale fatta da un'esperta di primissimo ordine. Quella
sarà la chiave di volta per vedere se siamo nel giusto o se c'è
un'altra dinamica". Lo ha spiegato il procuratore capo di
Trieste, Antonio De Nicolo, parlando delle indagini aggiuntive
chieste dal Gip del Tribunale di Trieste sul caso della 63enne
scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e trovata cadavere il 5
gennaio successivo nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico
di San Giovanni a Trieste.
"Il Gip - ha ricordato De Nicolo a margine di un incontro -
ha disposto determinate cose. Molte le avevamo già fatte.
Avevamo scartato molti risultati. Vogliono che diciamo la nostra
su circa 3-4 terabyte di fotografie. Le abbiamo già viste, le
rivediamo e le depositeremo agli atti". Al momento, ha concluso,
"non ci sono indagati".
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