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Cgil, lavoratori stranieri in edilizia, vigilare su norme Ue

Cgil, lavoratori stranieri in edilizia, vigilare su norme Ue

Con il distacco transfrontaliero crescono i rischi di dumping

TRIESTE, 18 luglio 2023, 17:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Crescono i rischi di dumping salariale, sociale e contributivo legati al fenomeno del distacco transfrontaliero di lavoratori in edilizia. A denunciarlo è il segretario regionale della Fillea Cgil del Friuli Venezia Giulia, Massimo Marega che vede questo fenomeno, insieme a quello delle finte partite Iva, "legato alla somministrazione di manodopera illecita nel mondo dell'edilizia, dove le imprese fanno fatica a trovare il numero necessario di lavoratori".
    "Il nodo del problema è l'elusione o l'irregolarità che si genera quando non vengono rispettate le norme - spiega Marega - . Il fenomeno del distacco è abbastanza complesso dal punto di vista tecnico" e le norme variano se le imprese straniere che lavorano in Italia sono di altri paesi europei o sono extra Ue.
    "Se le imprese sono di altri Paesi europei, devono iscriversi alle casse edili della città in cui operano e i lavoratori devono essere retribuiti in base al contratto italiano". In caso contrario, precisa Marega, "ci sono fenomeni elusivi anche nei confronti dell'Inps e dell'Inail e delle stesse casse edili".
    Per il segretario regionale della Fillea in Fvg i numeri del settore fotografano una situazione delicata. "Noi i cantieri li visitiamo quotidianamente ma non abbiamo la possibilità di chiedere i documenti ai lavoratori e quindi non abbiamo la possibilità di capire se siano in distacco o meno - fa notare - . Senza contare che in un territorio come l'Fvg i lavoratori sono per il 60-70% di origine straniera".
    Individuare i lavoratori in distacco, dunque, è molto complesso anche perché tante imprese edili, nonostante la norma lo preveda, spesso non presentano alcuna comunicazione preventiva legata all'apertura dei cantieri all'Ispettorato del Lavoro e ai sindacati. "Di comunicazioni preventive noi sindacati ne abbiamo ricevute meno di una decina negli ultimi 2 anni, registriamo che fine 2021 all'Ispettorato del Lavoro risultavano circa 300 lavoratori distaccati. Le casse edili di Trieste, Pordenone e Udine, invece, ne avevano contati meno di 10".
   

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