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ANSA/ Wartsila un anno dopo, stallo sulla reindustrializzazione

ANSA/ Wartsila un anno dopo, stallo sulla reindustrializzazione

Lo scorso 14 luglio la multinazionale annunciò 450 esuberi

TRIESTE, 13 luglio 2023, 18:20

Redazione ANSA

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(di Alice Fumis) A distanza di un anno, è ancora stallo sulla risoluzione della vertenza Wartsila. I sindacati si mantengono prudenti: in mancanza di "notizie ufficiali" su nuovi progetti di reindustrializzazione del sito di Bagnoli della Rosandra (Trieste), preferiscono attendere i prossimi giorni e in particolare il momento in cui anche il governo e le istituzioni sveleranno la loro proposta "di alto profilo industriale", così come annunciata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
    Domani sarà passato un anno esatto dal giorno in cui la multinazionale finlandese, con una breve nota diffusa alla stampa, comunicava la cessazione della produzione nel sito triestino - quello che in passato era stato della Grandi Motori - e la delocalizzazione verso la Finlandia. Gli esuberi inizialmente erano stimati in oltre 450. Dopo un anno in cui si sono susseguiti scioperi, manifestazioni di piazza, pronunce del tribunale, tavoli ministeriali e primi accordi, non è stata ancora trovata una soluzione condivisa.
    In questo lungo braccio di ferro il governo, la Regione Friuli Venezia Giulia, gli industriali e le parti sociali hanno fatto fronte comune, mentre al lato opposto del tavolo è rimasta la Wartsila. Un primo accordo è stato raggiunto lo scorso novembre: all'epoca Wartsila aveva già ritirato la procedura - dopo anche una pronuncia del giudice del lavoro in merito - e al tavolo del Mise era stato deciso che la multinazionale avrebbe presentato un piano di reindustrializzazione e si sarebbe impegnata a non licenziare fino a settembre 2023. Ma a oggi, come denunciano i sindacati, all'interno dello stabilimento la produzione è di fatto interrotta e un piano di reindustrializzazione "accettabile" non è stato ancora proposto dall'azienda. A maggio erano stati due i nomi fatti da Wartsila per il subentro: Imr e H2Energy. "Troppo poco" per la contro parte. In più, subito dopo, Imr aveva precisato di non essere interessata al sito.
    Una situazione di impasse, dunque, quella attuale, in attesa che il governo sciolga la riserva. Sul tema oggi è intervenuto il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga: "Dopo un anno l'azienda non ha ancora presentato offerte. Noi abbiamo chiesto e continuiamo a richiedere e a ricercare soluzioni che non siano solo di salvaguardia dell'occupazione, che è ovviamente fondamentale, ma anche di salvaguardia di un sito produttivo strategico". Come istituzioni "stiamo continuando a lavorare", con l'intenzione di annunciare eventuali soluzioni "quando saranno state portate a casa in modo sicuro e strutturato".
    Finora, da parte dell'azienda, "ci sono stati troppi annunci e pochi fatti, penso sia meglio fare il fatto e poi annunciarlo".
   
   

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