Il ministro dell'Ambiente e della
sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha chiesto a
Terna di fermare la produzione di energia elettrica da olio
combustibile e dalla centrale a carbone di Monfalcone, e di
ridurre al minimo la produzione di energia dalle altre centrali
a carbone, mantenendo invariata quella da bioliquidi sostenibili
e da biomasse solide. La decisione è stata presa perché è
cessata l'emergenza sulle forniture di gas, che aveva portato
all'utilizzo di olio combustibile e all'aumento dell'uso del
carbone per la produzione elettrica.
Rispetto al precedente atto di indirizzo del 31 marzo 2023,
che aveva l'obiettivo di ottimizzare l'utilizzo dei combustibili
diversi dal gas, per generare un risparmio di questa materia
prima strategica, si è ravvisata l'opportunità di rimodulare il
piano di massimizzazione del carbone. Dall'ultima riunione del
Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio del sistema del gas
naturale è emerso un rassicurante livello di riempimento degli
stoccaggi di gas, una contrazione della domanda elettrica e un
incremento della produzione idroelettrica.
Per la sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, quello
relativo alla centrale di Monfalcone "è un atto di straordinaria
importanza per la nostra città, che chiude un capitolo iniziato
alla fine degli anni Sessanta e che per oltre cinquant'anni ha
provocato una condizione di grave inquinamento per le polveri e
i fumi derivanti dal funzionamento dei relativi impianti".
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