La manifattura friulana, dopo il
crollo registrato in particolare nel II trimestre 2020, ha
recuperato nel 2021 i livelli di attività precedenti allo
scoppio della pandemia e l'indicatore della produzione
industriale segna nel III trimestre 2021 un ulteriore rimbalzo
tendenziale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno,
+12,5%, benché in decelerazione rispetto al II trimestre. Il
dato emerge dall'indagine sul comparto condotta dall'Ufficio
Studi di Confindustria Udine.
"La manifattura friulana - commenta la presidente Anna
Mareschi Danieli - forte della propria specializzazione
produttiva, è immediatamente ripartita appena si sono riavviate
le catene produttive globali. Non si tratta di un semplice
rimbalzo ma di un trend che appare solido in quanto poggia
sull'irrobustimento avvenuto nell'economia reale negli anni
precedenti la pandemia".
Secondo la presidente, "la performance degli ultimi mesi è da
attribuirsi anche alla crescita degli investimenti, già in atto,
in macchinari e attrezzature e agli investimenti in
costruzioni". Dall'indagine risulta che oltre la metà delle
aziende ha in previsione nei prossimi mesi di incrementare
ulteriormente gli investimenti grazie all'iniezione di fondi
delineati nel Pnrr.
Il report rileva che anche le vendite hanno segnato nel III
trimestre del 2021 un aumento dell'11,2% rispetto allo stesso
trimestre del 2020. L'occupazione presenta un saldo trimestrale
positivo (+0,2%) ed è significativa anche la spinta degli
ordini, +13,9% di variazione tendenziale. L'aumento della
produzione è stato registrato sia nell'industria meccanica, in
quella siderurgica e anche nell'industria del legno e dei
mobili, della carta, gomma e plastica, tessile, alimentare,
chimica, mentre risultano in calo materiali da costruzione,
calzature, pelli e cuoio. "Le previsioni per l'ultimo trimestre
dell'anno sono favorevoli - conclude Mareschi Danieli -,
nonostante alcuni interrogativi che potrebbero rallentare la
crescita, come le strozzature nelle catene di forniture, le
tensioni sui prezzi delle materie prime, nonché preoccupa il
forte aumento del gas naturale".
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