(ANSA) - DUBAI, 07 OTT - Storica inaugurazione del Padiglione
di Israele con la cerimonia ebraica della mezusah, alla prima
Expo in un Paese arabo: non era scontato arrivare a questo
momento. Dopo gli accordi di Abramo, si tratta di un nuovo passo
avanti delle normalizzazioni dei rapporti di Israele con i Paesi
arabi, anche se nella vita quotidiana persistono ancora
resistenze culturali.
La mezusah consiste nel porre sullo stipite destro della
porta una pergamena dove sono stilati alcuni passi di una
preghiera ebraica. E' stata celebrata dal rabbino Levi Dutchman,
primo ebreo ad aver avuto la residenza in un Paese arabo, che ha
sottolineato come il padiglione di Israele sia un grande spazio
aperto.
L'inaugurazione del padiglione si è svolta in un clima di
festa tra musica tradizionale ebraica alternata a stili più pop
e tanti palloncini dei colori di Israele. Il padiglione è un
grande open-space, circondato da ledwall giganti come una sorta
di ponte verso Israele, e anche attraverso i telescopi, che
spuntano qua e la nel Padiglione, si possono ammirare clip video
che promuovono i mulini a vento israeliani, i suoi progressi
high-tech ma anche i suoi monumenti storici. Di fronte si trova
il padiglione palestinese che ancora non ha aperto ufficialmente
e che non vuole rilasciare dichiarazioni. Sono entusiasti invece
i tanti turisti arabi, iraniani o anche italiani che visitano
l'Expo.
"Sono lieto di invitare tutti voi a venire a visitare il mio
Paese", ha detto il ministro del turismo israeliano, Yoel
Razvozov, subito dopo il taglio del nastro fatto assieme a Ahead
Bellhoul, ministro emiratino della piccola e media impresa. Per
tutta la giornata funzionari israeliani sono giunti a Dubai per
cementare i legami tra i due Paesi. Sono rimasti fino alla sera
dell'inaugurazione, parlando e intrattenendo discorsi coi
colleghi arabi. Gli emiratini nel tradizionale abito bianco
lungo fino al pavimento hanno guardato le viste panoramiche
della Città Vecchia di Gerusalemme sugli schermi giganti del
padiglione che il rabbino Levi Dutchman ha definito: "Un
padiglione senza muri, un padiglione senza barriere, questo è il
messaggio che vuole trasmettere Israele".
Amir Halevi, direttore generale del ministero del turismo
israeliano, ha affermato di aspettarsi un afflusso molto alto di
turisti israeliani che visiteranno l'Expo nei prossimi mesi, man
mano che le restrizioni ai viaggi per la pandemia si
attenueranno.
Ma è una normalizzazione solo a livello istituzionale, non
ancora nella quotidianità. Alessandro Frangella, presidente
dell'Ordine dei Commercialisti Internazionali negli Emirati
Arabi, spiega che se a livello istituzionale la cooperazione tra
Israele ed Emirati arabi è ottima, "è nell'operatività reale,
nell'aprire un conto in banca, ad esempio, che un israeliano che
vive negli Emirati arabi trova ancora difficoltà e la nuova
amicizia a volte stenta ancora ad essere digerita". Dunque ci
sono ancora difficoltà operative, una resistenza culturale, che
necessita di tempo perché venga assimilata. "L'inaugurazione del
Padiglione israeliano ed Expo aiuterà e sarà un veicolo
importante di apertura mentale", conclude il commercialista
Frangella, che si trova ad assistere a Dubai alcuni clienti
israeliani.
Stretto tra il padiglione più grande di Expo, che è quello
indiano, e il Padiglione Italia sorge quello israeliano.
Palloncini bianchi e blu accolgono gli invitati a questa storica
inaugurazione nell'Esposizione Universale. Non era scontato
arrivare a questo momento, ma il tutto avviene in un clima
conviviale dove ebrei e arabi nei rispettivi abiti tradizionali
parlano e si fanno vicendevolmente gli auguri. (ANSA).