Europee: Salvini fa il pieno di preferenze, 2,3 milioni

Dopo di lui Berlusconi. Bene Calenda e Pisapia, exploit Bartolo

Redazione ANSA

La scelta di Matteo Salvini di candidarsi capolista in tutte le circoscrizioni premia il leader della Lega che alle Europee ha fatto il pieno di preferenze e nel contempo ha trainato il partito e gli altri candidati in lista. Anzi, le altre candidate, dato che per le regole sulla parità di genere, era necessario indicare canditati di sesso diverso nel caso si esprimesse più di una preferenza.

Salvini ha ottenuto, complessivamente, oltre 2,3 milioni di preferenze, staccando di molto gli altri candidati. E se nella circoscrizione Nord Occidentale tira la volata ad Angelo Ciocca che va quindi verso al riconferma all'Europarlamento, e in quella Meridionale a Massimo Casanova, che in Puglia ha provocato una mezza bufera perché tra i supporter ha trovato un assessore della giunta Emiliano, nelle circoscrizioni Nord Orientale, Centrale e Insulare il nome di Salvini 'trascina' tre donne: Mara Bizzotto, una riconferma in Europa; Susanna Ceccardi, la sindaco di Cascina (Pisa) che ha fatto parlare di sé per la decisione di cancellare le celebrazioni del 25 aprile sostituendole con la deposizione di una corona di alloro; e Annalisa Tardino, che un anno fa aveva tentato la corsa per sindaco di Licata nell'agrigentino. A sorpresa, subito dopo Salvini, la quota più alta di preferenze totali la ottiene Silvio Berlusconi, pari a oltre mezzo milione: sebbene la lista di Forza Italia abbia ottenuto complessivamente l'8,79%, il fondatore del partito, che era capolista in quattro circoscrizioni su cinque - avendo lasciato la prima posizione a Tajani solo nell'Italia Centrale - è stato "premiato" dagli elettori e riscuote, quindi, un successo personale.

Per Forza Italia ottiene oltre 32mila voti Lara Comi, nonostante la vicenda giudiziaria che l'ha coinvolta a pochi giorni della elezioni, la maxi inchiesta della dda di Milano che la vede indagata per finanziamento illecito. Meno bene per un altro degli indagati, Pietro Tatarella, con sole 996 preferenze. Buona affermazione per la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che, capolista in tutte e cinque le macroaree, ha totalizzato oltre 400mila preferenze. Carlo Calenda, che guidava la lista Pd nella circoscrizione Nord Orientale, ottiene con più di 275mila preferenze il secondo risultato assoluto tra i capolista. L'ex ministro precede di circa 10mila voti Giuliano Pisapia, capolista Pd nell'Italia Nord Occidentale: l'ex sindaco di Milano, tra l'altro, ottiene nella sua città 71mila voti, un risultato migliore di quello totalizzato da Salvini, che nel capoluogo lombardo ha preso 57mila preferenze. Calenda e Pisapia prendono ciascuno circa 120mila voti in più dei 148mila andati a Simona Bonafè, la più votata del Pd nel centro Italia. Exploit per Pietro Bartolo, il medico dei migranti a Lampedusa, che in due circoscrizioni prende 258mila voti. Tra i Cinquestelle, l'unico a fare la differenza in termini di preferenze è la 'Iena' Dino Giarrusso, con oltre 116mila voti nelle Isole, dove M5s è primo partito, così come nella circoscrizione Italia Meridionale. Gli altri candidati pentastellati, che non sono stati scelti tra i big del partito ma on line con le Europarlamentarie, non superano mai la soglia delle 100mila preferenze al sud e nelle Isole, e al Nord non si va oltre quota 16mila: segno che l'elettore M5s, nella maggior parte del casi, ha messo la croce solo sul simbolo, senza indicare alcun nome.

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