BERLINO - La missione marina europea per il monitoraggio sulla Libia non dovrà fallire a causa del veto di un solo Paese. Lo ha detto l'Alto incaricato per gli Affari internazionali dell'Ue Josep Borrell, oggi a Monaco, a margine del follow-up Committee sulla Libia. "Nel caso in cui un solo Paese, che neppure ha una sua Marina, dicesse di no al ripristino di una missione europea marittima, non si può rispondere 'peccato, non c'è l'unanimità'. Questo è ridicolo", ha affermato Borrell, che non ha nominato l'Austria esplicitamente. È Vienna che ha espresso la sua contrarietà alla ripresa della missione "Sophia": il cancelliere Sebastian Kurz ha infatti recentemente bocciato l'opzione Sophia definendo la missione un "biglietto per l'Europa" per i migranti illegali africani
"La situazione in Libia resta molto preoccupante" ha detto l'inviato aggiunto dell'Onu Stephanie Williams. "Nonostante alcuni segnali positivi", ha spiegato, la popolazione continua a soffrire e la situazione economica continua a deteriorarsi, esacerbata dal blocco del petrolio".
Sulla questione è intervenuto anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "Per la risoluzione della crisi libica, servirebbe una maggiore presenza degli Stati Uniti, perché gli Usa hanno un'influenza che potrebbe essere determinante su alcuni attori del conflitto". Allo stesso tempo l'Ue, attraverso una missione che blocca le armi e monitori il cessate il fuoco, "può essere percepita anche dalle parti libiche come più neutrale". "Poi la neutralità, nella sua perfezione, non esiste mai", ha concluso.
Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è fondamentale "l'efficacia più che la velocità dell'Unione Europea". "Perché non è detto che la velocità delle decisioni porti sempre a buoni risultati. In passato forse qualcuno ha preso decisioni troppo velocemente sulla Libia, e ci troviamo con nove anni di crisi".