Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

I fondi Ue per rispondere all’emergenza coronavirus

I fondi Ue per rispondere all’emergenza coronavirus


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

di Redazione ANSA


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Condividi

Dopo una prima iniziativa entrata in vigore a tempo di record, l’Ue sta adottando una seconda misura senza precedenti per rispondere all’emergenza coronavirus utilizzando i fondi strutturali europei già stanziati. Nel linguaggio scelto da Bruxelles si chiama ‘CRII plus’, acronimo inglese per 'Iniziativa d'investimento in risposta al coronavirus Plus’, ma si traduce come piena e completa flessibilità nell’uso delle risorse della politica di coesione. Una misura che per l’Italia può valere dai 6,7 ai 10 miliardi di euro.

RIVEDI IL FORUM

Piena flessibilità

Con la Crii Plus, la Commissione mette nel cassetto due dei dogmi principali legati all’uso delle risorse strutturali: l’obbligo di cofinanziamento nazionale e l’impossibilità di trasferire senza limiti i soldi fra categorie di regioni, settori o fondi. Questa flessibilità completa è resa possibile anche dal fatto che il 2020 è l’ultimo anno dell’attuale settennato di bilancio, cominciato nel 2014. Ciò significa che, di fatto, ai Paesi sarà consentito di indirizzare verso settori al momento prioritari come la sanità e gli aiuti alle imprese una tranche di finanziamenti relativamente piccola rispetto all’ammontare dell’intero settennato, senza così creare troppe distorsioni ai programmi in corso.

I Paesi potranno quindi spostare risorse riferite all’anno contabile 2020-21 dalle regioni meno sviluppate a quelle più ricche che sono state colpite più duramente dalla crisi, o viceversa. Oppure spostale da progetti dedicati all’efficienza energetica verso altri a sostegno dell’occupazione. O ancora, muovere risorse dal Fondo europeo di sviluppo regionale verso il Fondo sociale europeo o quello di coesione. È invece esclusa da questa operazione l’Iniziativa per l’occupazione giovanile (Yei).

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.

I fondi Ue per rispondere all’emergenza coronavirus