di Redazione ANSA

Una scossa al sistema del credito

La Commissione europea e la Bei hanno iniziato a pensare a strumenti per agevolare l’accesso al credito degli agricoltori dal 2014. Ma è stato solo dopo il lancio del cosiddetto piano Juncker per gli investimenti strategici che sono partite le prima iniziative concrete, a partire dal 2016.

E’ il “percorso già fatto in altre politiche europee, come quelle regionali”, spiega Daniel Rosario, portavoce della Commissione europea per l’agricoltura e il commercio. “La ragione è semplice – aggiunge – trovare risorse per sostenere gli agricoltori europei” sfruttando “l’effetto leva per mobilitare anche finanziamenti dal settore privato, e così facilitare l’accesso degli agricoltori al credito necessario per realizzare i loro progetti”.

“Secondo le nostre stime – prosegue Rosario – se tutto va secondo i piani entro la fine dell’anno avremo mobilitato tra i 2 e i 2,5 miliardi di euro per prestiti a condizioni vantaggiose agli agricoltori”. Per far marciare la macchina però servono soprattutto le banche “che devono offrire prodotti finanziari in grado di creare l’interesse degli agricoltori”, e le autorità pubbliche “che devono lavorare insieme alle banche per rendere accessibili questi strumenti e perché gli agricoltori sappiano che queste opportunità esistono e sono disponibili”. E’ dagli anni 2000, infatti, che la Politica agricola comune offre la possibilità di integrare fondi pubblici e privati grazie alla finanza. Ma solo oggi queste iniziative stanno decollando. Di recente, la Bei ha approvato linee di credito per un miliardo di euro per le aziende agricole Ue, di cui almeno il 10% dovrà essere destinato ai giovani agricoltori.