di Redazione ANSA
Come i dati satellitari promettono di migliorare la qualità dei raccolti e anche la Politica agricola comune

Spazio all'agricoltura!

Le immagini di questo speciale sono elaborazioni dell'Esa che mostrano le potenzialità del sistema Copernicus per l'agricoltura

  (Fonte: ESA)

La siccità quest'anno ha colpito duramente gli agricoltori europei. Questa animazione mostra la classificazione del tipo di coltura all'inizio della stagione nella regione di Emmeloord dei Paesi Bassi nel giugno 2018 basata sui dati di Copernicus Sentinel-2. Il verde mostra raccolti estivi. Il rosso, le patate. L'arancio, verdure e fiori. Il giallo per i cereali e il blu per i prati.

 

Saturnalia è un software che calcola gli indicatori di qualità del vino fornendo previsioni dopo la vendemmia, combinando osservazioni da satellite e dati da sensori installati nel terreno. Il guardia boschi digitale Forest Sentinel invia segnali di allarme in tempo reale alle autorità per combattere il disboscamento illegale. BeeNebulaApp è un'applicazione che aiuta gli apicoltori nel loro lavoro e gli agricoltori a essere più attenti al ruolo fondamentale svolto dalle api per i raccolti. Senza dimenticare il sistema SatAgro, che li aiuta a calibrare con estrema precisione tutti gli interventi sul campo, riducendo l'impiego di pesticidi e fertilizzanti fino al 30%. Sono tutti esempi di prodotti per l'agricoltura che utilizzano immagini e informazioni provenienti dai satelliti dei sistemi Galileo e Copernico e dell'Agenzia spaziale europea, molto spesso integrandole con quelli di altre fonti, per aprire all'agricoltura le porte della rivoluzione dei 'Big Data'. Misurare sempre, misurare tutto e in tempo reale può aiutare le autorità a prevenire catastrofi ambientali o più semplicemente dare una mano agli agricoltori per fare scelte più razionali nella gestione delle aziende. Molto presto lo stesso tipo di informazioni potrebbe essere usato per sostituire i controlli necessari a far funzionare la politica agricola comune alleggerendo gli adempimenti burocratici per gli agricoltori e autorità nazionali.

Dal meteo a Galileo

Un primo importante utilizzo dei satelliti per l'attività agricola nasce con le previsioni meteorologiche, essenziali per il mestiere di agricoltore. Poi è arrivato il sistema globale di navigazione satellitare Galileo, creato dall'Unione europea e gestito da un'Agenzia, la Gsa, con sede a Praga, con due centri operativi, il primo vicino Monaco di Baviera in Germania e l'altro nella piana del Fucino in Italia. Galileo fa la differenza nei sistemi di navigazione satellitari grazie alla sua accuratezza. Il Gps (nato negli Usa) ha un'accuratezza di 100 metri, Galileo è capace di arrivare fino a un metro. Questa caratteristica ha consentito la nascita di Egnos (Sistema geostazionario europeo di navigazione di sovrapposizione), con cui ha iniziato a prendere corpo la possibilità di praticare un'agricoltura 'di precisione'. Trattori che si guidano da soli, applicazioni di chimica e fertilizzante calcolate in modo da risparmiare e ridurre l'impatto sull'ambiente, tracciamento dei singoli animali al pascolo, ma anche opportunità per una migliore tracciabilità degli alimenti e individuarne l'origine autentica.
I regolamenti della politica agricola comune dopo il 2020, presentati dal Commissario Ue all'agricoltura Phil Hogan e attualmente all'esame delle istituzioni Ue, autorizzano esplicitamente la possibilità di sostituire completamente le ispezioni nelle aziende agricole della Pac con un sistema di controlli automatici basati sull'analisi dei dati di osservazione della Terra.

"Con le tecnologie satellitari possiamo rendere la vita più semplice a 9 milioni di agricoltori europei e modernizzare la Pac – racconta Ugo Celestino della Commissione europea – Oggi per ricevere gli aiuti e rispettare le regole della politica agricola comune, si devono rispettare una serie di adempimenti amministrativi su base cartacea o con delle ispezioni sul campo da parte delle agenzie incaricate".

 

     (Fonte: ESA)

Mappa dei Paesi Bassi per tipo di coltura basata su una serie temporale di dati 2017 durante la stagione di crescita dalle missioni Copernicus Sentinel-1 e Sentinel-2. Questo tipo di informazioni viene ora utilizzato nella politica agricola comune dell'Ue per aiutare a monitorare la diversificazione delle colture, uno dei requisiti che gli agricoltori devono rispettare per aver accesso agli aiuti.

 

 

"Potendo usare i dati di Galileo per indicare le dimensioni del campo oppure inviare immagini delle colture dove si certifica grazie al segnale satellitare tempo e luogo della foto – prosegue Celestino – ci saranno meno adempimenti burocratici e amministrativi da sbrigare. Non è ancora possibile usare queste procedure semplificate perché le dobbiamo costruire insieme con i colleghi della direzione generale agricoltura della Commissione e con le autorità nazionali. Ma l'interesse è molto forte e paesi come l'Italia sono in prima fila".


Copernicus: dalla navigazione ai Big Data

Potrebbe essere solo l'inizio. Anche perché l'agricoltura di precisione che utilizza Egnos e Galileo ha preso piede soprattutto in territori pianeggianti, dove le colture hanno un elevato grado di standardizzazione (patate o cereali) e le aziende sono più grandi. L'adozione di queste tecnologie è meno diffusa in aree come quelle del Mediterraneo, dove le colture sono più diversificate, le aziende più piccole e spesso con superfici tutt'altro che facili da gestire.

Un tipo di ostacolo che potrebbe essere superato con strumenti più duttili, capaci di integrare i dati di navigazione con le immagini satellitari ad alta risoluzione, sensori a terra e altre fonti di dati, consentendo a diverse tecnologie di 'parlarsi' tra loro, secondo l'approccio dei Big Data. Una prospettiva che oggi è più vicina grazie al sistema Ue Copernicus.

 

  (Fonte: ESA)

La Sicilia dal satellite Sentinel 3, con i canali infrarossi termici del radiometro accesi, con la zona calda del Monte Etna chiaramente visibile. Il radiometro di Sentinel-3 fornisce misurazioni della temperatura della superficie marina per i centri di previsione oceanografica e meteorologica. Sulla terra può essere utilizzato, in particolare, per monitorare le isole di calore urbano e gli incendi boschivi.

 

Come per Galileo, anche per Copernicus il valore aggiunto è un livello di accuratezza mai vista prima, grazie ai satelliti Sentinel. "A partire dal 2014 abbiamo una grande messe di dati dai satelliti del programma europeo Copernicus – racconta Oriana Grasso della Commissione europea – che insieme a informazioni provenienti da diverse fonti ci consentono di realizzare dei veri prodotti per aiutare l'agricoltura", anche in modo molto specifico. "Con questi prodotti – continua – possiamo misurare parametri come il livello di umidità del suolo o gestire la quantità di fertilizzanti necessari a ottenere un certo tipo di raccolto, affrontare problemi di disponibilità di acqua per l'irrigazione... Tutto questo si integra con il monitoraggio della situazione ambientale più generale: condizioni atmosferiche, loro variabilità, cambiamento climatico e così via".

 

"Nel futuro, con i satelliti Sentinel 1 e 2, saranno disponibili prodotti capaci di arrivare a una risoluzione molto alta, fino a 10-20 metri – racconta Michel Massart della Commissione europea – Probabilmente non saranno prodotti resi disponibili direttamente dalla Commissione, ma attraverso aziende private europee che prenderanno prodotti di base della Commissione e li trasformeranno in strumenti utilizzabili dagli agricoltori". Come applicazioni per smartphone o sistemi digitali integrati che viaggiano su più 'piattaforme', dal trattore alla regolazione della luce nelle serre fino alla gestione dei rifiuti e così via.

 

Insomma, l'Ue ha coordinato le agenzie spaziali nazionali per costruire un sistema capace di generare dati di navigazione e ambientali dalla massima accuratezza e in formato rigorosamente aperto e accessibile per creare un mercato di applicazioni digitali fatte su misura per le esigenze di aziende anche molto diverse tra loro, come sono quelle europee. Sulla carta tutto è pronto. Nella realtà c'è ancora tanto da fare per mettere in condizione gli agricoltori europei di 'coltivare i dati'.


Coltivare i dati?

"Il Copa-Cogeca guarda con favore" alla proposta di usare le immagini satellitari per i controlli Pac "perché speriamo porti a una semplificazione, con la diminuzione delle ispezioni in loco e una migliore comunicazione tra gli agricoltori e le amministrazioni", dice Ksenija Simovic del Copa e Cogeca, l'organizzazione più rappresentativa degli agricoltori e delle cooperative agroalimentari a livello Ue.

 

 (Fonte: ESA)

Le immagini del satellite Sentinel-2A da febbraio a ottobre 2016 mostrano il paesaggio in evoluzione nel parco naturale Brazo de Este in Spagna e intorno alla città di Los Palacios y Villafranca. L'area nella foto ha un'agricoltura ricca di colture come riso, anguria, pepe, cetriolo, pomodoro e quinoa. In quest'animazione si vedono chiaramente i cambiamenti nei campi poiché le diverse colture crescono a ritmi diversi e vengono raccolte in stagioni diverse.

La missione Copernicus Sentinel-2 è progettata per fornire immagini che possono essere utilizzate per distinguere tra diversi tipi di colture e dati su numerose caratteristiche della pianta, come l'area fogliare, il contenuto di clorofilla e di acqua, parametri essenziali per monitorarne accuratamente la crescita.

 

"Sfortunatamente – prosegue – esistono dei limiti riguardo l'utilizzo delle tecnologie digitali per gli agricoltori. In particolare in molte aree rurali non c'è una connessione internet abbastanza veloce, né a volte un allaccio alla rete elettrica che consenta di avere abbastanza potenza per usarle in modo continuativo. C'è anche un problema di formazione. C'è bisogno di maggiore supporto perché gli agricoltori imparino come possono utilizzare queste tecnologie e cosa possono fare con i dati raccolti grazie ad esse".

Investimenti in formazione, infrastrutture e banda larga nelle aree rurali, integrazione del digitale nelle procedure amministrative della politica articola comune. La strada da fare è ancora lunga per far sì che dati e conoscenze diventino input importanti per l'agricoltura, quanto l'acqua o il concime. Ma, almeno, la strada è aperta.