La rete e il digitale per promuovere un contatto diretto tra agricoltori e consumatori. La vendita online, per dare ai primi più visibilità e opportunità commerciali e ai secondi prodotti migliori e più freschi. Idee che circolano da almeno un decennio. Molte aziende, soprattutto nel settore del vino vendono a distanza grazie al web. Ma a differenza di quanto successo in altri settori, dall'editoria al turismo, a oggi la vendita al dettaglio degli alimenti sembra essere stata appena lambita dall'economia dei dati e del web.
Gli esperti di marketing dicono che per il cibo più di altri prodotti vale l'esperienza di acquisto che consiste nel vedere, toccare, sentire profumi. Cosa che non sembra però verificarsi nel canale di vendita più comune, il supermercato su grandi superfici.
Qualcosa potrebbe cambiare presto, soprattutto dopo che l'anno scorso Amazon ha acquistato la catena americana di supermercati di prodotti bio e alta gamma Whole Foods. Il balzo dal mondo virtuale a quello fisico del colosso dell'e-commerce, in un segmento particolare come l'alimentare, fa presagire cambiamenti in arrivo per tutti i soggetti che compongono la catena di approvvigionamento. Non solo i supermercati, ma anche gli agricoltori e l'industria della trasformazione.
E l'esito potrebbe essere tutto l'opposto dell'utopia della vendita diretta 2.0, che migliora le condizioni economiche di chi produce e la qualità dei prodotti per chi consuma.
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