"Quando entra un nuovo ragazzo in
carcere, gli chiedono 'che reato hai fatto' e 'sai giocare a
pallone?' Io, anche con il mio ginocchio, facevo la differenza,
mi chiamavano il Maradona delle carceri". Lo racconta Fabrizio
Maiello, che ha passato 24 anni in carcere, al Garante regionale
dei detenuti Roberto Cavalieri nel podcast 'Le mie prigioni',
realizzato dal Servizio informazione dell'Assemblea legislativa.
A 18 anni Fabrizio era una promessa del calcio, giocava nelle
giovanili del Milan, ma dopo un infortunio al ginocchio finisce
nel giro della criminalità. "Senza pallone non ero niente" e
così, dalla droga alle rapine fino al tentato sequestro di
Gianfranco Zola, Fabrizio passa 10 anni in carcere e 14 in
quelli che un tempo si chiamavano ospedali psichiatrici
giudiziari. Nel podcast racconta l'inferno vissuto in quei
luoghi dove convivevano "grandi criminali, le vere belve, e i
poveracci". Ed è nell'ex Opg di Reggio Emilia che il pallone, ma
non solo quello, lo aiuta a rinascere. Fabrizio sfiora il
guinness dei primati per il numero di palleggi, anche se "il
vero record è stato Giovanni", suo vicino di cella, che dentro
quel carcere stava morendo e che lui ha aiutato per cinque anni.
Oggi Fabrizio non è più un detenuto. Scontata la pena, lavora
per una cooperativa di giardinaggio e fa molta attività nelle
scuole, incontrando gli studenti per parlare degli aspetti
negativi del bullismo.
Sulla storia di Fabrizio è uscito un libro fotografico ed è
in programma un documentario, con la regia di Luca Guardavascio,
musiche di Francesco Baccini. Il podcast è disponibile sui
canali Spreaker e Spotify dell'Assemblea legislativa.
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