ROVIGO - La storia dei Teatri Sociali nel Polesine raccontata con le fotografie di Giovanni Hänninen, ma anche le corrispondenze che, dal Simbolismo agli anni '30 del '900, hanno legato la musica alle arti visive: saranno due i grandi appuntamenti espositivi che tra marzo e aprile saranno inaugurati a Rovigo, animando la scena artistica della città per qualche mese. La prima mostra, dal titolo "Quando Gigli, la Callas e Pavarotti… I Teatri Storici del Polesine", aprirà il 13 marzo a Palazzo Roncale e resterà allestita fino al 27 giugno: a cura di Maria Ida Biggi e Alessia Vedova, da un progetto di Sergio Campagnolo, il percorso documenta la nascita e la storia, negli ultimi 200 anni, di circa 50 splendidi teatri storici nel piccolo territorio del Polesine (ora ne restano attivi solo 7), nati grazie all'impegno di gruppi di cittadini appassionati di musica, opera e balletto. Attraverso una selezione di oggetti, foto, abiti di scena, scenografie, manifesti e maquette, esposti accanto alle immagini realizzate da Hänninen, il pubblico potrà approfondire un aspetto affascinante della storia del Polesine, scoprendo anche i debutti eccellenti che qui ebbero luogo, come quelli di Beniamino Gigli, appena prima dell'entrata dell'Italia nella Grande Guerra, ne La Gioconda di Ponchielli e di Renata Tebaldi nel Mefistofele di Arrigo Boito nel '44. Kandinskij, Klee, Kupka, Del Marle, Giacometti, Mondrian, van Doesburg, Schwitters, Picabia e Dalì sono alcuni degli artisti al centro della seconda mostra, "Arte e Musica dal Simbolismo alle Avanguardie", allestita dal 1 aprile al 4 luglio negli spazi di Palazzo Roverella: a cura di Paolo Bolpagni, l'esposizione racconta in un percorso cronologico lungo il '900 le corrispondenze e le interazioni tra le due sfere espressive, proponendo esempi emblematici in entrambe le arti. (ANSA).