(di Franco Nuccio)
Il francese Le Figaro ha scelto il
festival Le Vie dei Tesori per raccontare la Sicilia, sposandone
il claim di "rinascere nella bellezza". Il gruppo editoriale che
pubblica il più antico quotidiano francese sta per mandare in
edicola un numero del suo magazine interamente dedicato
all'Isola e sta realizzando una trasmissione sulla sua tv Figaro
Live (anche on line su www.lefigaro.fr), che andrà in onda il 29
settembre alle 20. Tutto questo alla vigilia del festival che
trasforma la Sicilia in un unico museo diffuso: una
manifestazione che quest'anno ha riflettuto molto sulla sua
essenza e ha deciso di "rinascere nella bellezza", appunto, ma
in piena sicurezza. Quindi ingressi contingentati, con
attenzione estrema alle norme anticovid. Ma non ha voluto
rinunciare al suo marchio distintivo, lo storytelling sui
luoghi. Dove non sarà possibile condurre le visite di presenza,
sarà disponibile un'audioguida scaricabile tramite QRCode,
registrata dalla viva voce o dai giovani degli Amici delle Vie
dei Tesori - neonata costola del festival - o da appassionati,
esperti, o addirittura dai proprietari.
"E' stato un anno difficile per tutti, ma ci tenevamo a
ribadire la mission del festival: aprire i luoghi della città e
connetterli alle comunità che li vivono - dice Laura Anello,
presidente dell'Associazione Le Vie dei Tesori onlus - Come i
palermitani hanno scoperto la loro città nel corso di
quattordici edizioni, così anche le altre città che pian piano
hanno aderito a Le Vie dei Tesori. E' un processo straordinario
di riappropriazione degli spazi e della diffusione di una
conoscenza non accademica".
Le Vie dei Tesori 2020 durerà nove settimane, divise
essenzialmente in due tronconi: il primo si apre sabato 12
settembre e durerà tre weekend, fino al 27 settembre: in
contemporanea apriranno le porte le tre città del Trapanese
visitabili con un unico coupon: quindi, Marsala con i suoi
palazzi e sue aree archeologiche, proporrà anche voli in Piper
sullo Stagnone e visite ai cantieri di scavo a Mozia; Trapani,
la bella affacciata sul mare con le sue torri e le tonnare; e
Mazara del Vallo, al debutto nel festival, che addirittura apre
per la prima volta le porte dell'intero complesso vescovile. Ma
Le Vie dei Tesori è pronto anche a sbarcare a Bagheria che
conduce alla scoperta di bellissimi palazzi nobiliari (la
settecentesca "villeggiatura") e di un'inedita casa d'artista di
un viaggiatore-sognatore; si passa all'Agrigentino, dove
ritornano due borghi-gioiello: Sambuca con le purrere scavate
nel tufo, le chiese affrescate, la luce dorata e la biblioteca
Navarrina che nella sua rinnovata versione sarà inaugurata
sabato 12 settembre alle 18:30 nella sede della Banca Sicana;
soltanto nell'ultimo weekend (26-27 settembre) sarà possibile
visitare anche Naro, arroccata nel suo poco barocco, veramente
poco conosciuto e profondamente diverso da quello del Val di
Noto; infine, le due "veterane", Messina affacciata sullo
Stretto che quest'anno conduce invece alla scoperta degli
immediati dintorni della città, tra villaggi fantasma e
antichissime abbazie basiliane; e Caltanissetta, la città del
cuore della Sicilia che ha avuto un exploit enorme negli ultimi
due anni di festival, scopre i suoi torronifici, ma soprattutto
condurrà sulle tracce dei "carusi", i bambini utilizzati nelle
miniere. Dal 3 ottobre, la seconda tranche: toccherà alla
sontuosa Catania scolpita nella lava, all'elegante Ragusa e alle
(diversamente) barocche Scicli e Noto; ritornerà Sciacca e
debutterà Monreale che partirà addirittura dal 10 ottobre, dopo
l'ammiraglia, Palermo, dove il Festival durerà sei weekend, fino
all'8 novembre, e aprirà un centinaio di luoghi ma soprattutto
proporrà esperienze inaspettate.
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