Oltre 60 capolavori provenienti
dalla Johannesburg Art Gallery saranno esposti dal 27 agosto
2021 all'8 gennaio alla Pinacoteca civica "Podesti" ad Ancona in
una mostra "Cose dall'altro mondo! Da Monet a Warhol" che
segnerà il passaggio dalla stagione culturale estiva a quella
autunnale della città. Tra gli artisti in mostra ci saranno
Monet, Signac, Courbet, Degas, Sisley, Derain, Picasso, Matisse,
Modigliani, Bacon, Warhol e una selezione di dipinti di artisti
africani. L'esposizione occuperà tre sale della pinacoteca, in
un percorso integrato con quello della collezione permanente.
Per l'assessore alla Cultura del Comune di Ancona Paolo Marasca
la mostra rappresenta "la prosecuzione di una serie di scelte
fatte dall'amministrazione, che comportano tra l'altro la
valorizzazione del museo, con l'acquisizione di nuove opere e
l'ampliamento delle collezioni".
Sulla stessa linea la responsabile dei musei Maria Vittoria
Carloni e il curatore della collezione Stefano Zuffi: "La mostra
- spiegano - non cala sulla nostra Pinacoteca come un'astronave,
anzi: il progetto di allestimento dell'architetto Carla
Lucarelli si sposa perfettamente con il lavoro che stiamo
facendo sull'allestimento permanente. Ogni operazione del Museo
è il tassello di un mosaico che va a posto e ha dietro un grande
lavoro di backoffice". La mostra, organizzata in collaborazione
con Vidi e curata dallo stesso Zuffi e da Simona Bartolena,
riflette il percorso di crescita artistico-culturale della città
di Johannesburg e in particolare della Johannesburg Art Gallery
(Jag), il più importante museo del continente africano, fondata
negli anni '10 del 1900 dalla collezionista Dorothea Sarah
Florence Alexandra Ortlepp Phillips, meglio nota come Lady
Florence Phillips, con l'intento di trasformare un centro
minerario, cresciuto intorno alla ricchezza dei suoi giacimenti,
in una città improntata sui modelli delle capitali europee, con
un museo che non fosse solo uno spazio nel quale raccogliere
opere d'arte ed esporle, ma un luogo per la società civile.
L'obiettivo, dichiarato, di lungo termine era quello di
preparare la strada per la crescita di una Scuola d'Arte
Sudafricana. Per questo la mostra comincia con l'arte inglese
dell'Ottocento e termina con una selezione di artisti
sudafricani. In apertura un omaggio a Lady Phillips, con un
ritratto firmato da Antonio Mancini, che la ritrae a 46 anni:
alla nobildonna inglese è dedicato anche un video. La prima
sezione della mostra è dedicata alla scena inglese
dell'Ottocento, che testimonia il legale strettissimo con gli
ambienti britannici, con opere vittoriane e preraffaellite
donate al museo. La seconda sezione, invece, ripercorre la scena
francese del XIX secolo, dall'esperienza dei barbizonniers - ben
rappresentata da un poetico paesaggio di Corot - al realismo di
Courbet per arrivare all'impressionismo e oltre: Monet, Sisley
e Degas, Cézanne, Van Gogh, Signac, Le Sidaner, Vuillard,
Bonnard. La terza sezione è occupata dal più recente nucleo
novecentesco del museo sudafricano, dove sono rappresentati i
protagonisti della scena del primo Novecento: da Derain a
Picasso, da Modigliani a Matisse. Il percorso prosegue poi nel
secondo dopoguerra, con opere di importanti maestri della scena
internazionale, tra cui spicca un doloroso ritratto di Francis
Bacon. Un'ulteriore sezione è dedicata alla scena sudafricana,
l'arte del mondo di Lady Phillips. Le opere esposte sono firmate
da artisti rappresentativi di un contesto che da sempre si
dibatte tra culture diverse, diviso tra tradizioni locali e
influenze europee.
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