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Aldo Rossi, l'architetto e le sue città in mostra al Maxxi

Lazio

Aldo Rossi, l'architetto e le sue città in mostra al Maxxi

Da domani anche thailandese Rawanchaikul e vincitrici Graziadei

ROMA, 09 marzo 2021, 12:57

di Daniela Giammusso

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ROMA - "L'immaginazione e la fantasia non possono nascere che dalla conoscenza del reale", diceva Aldo Rossi (1931 - 1997), architetto, teorico, accademico, primo italiano a vincere nel 1990 il Premio Pritzker e fulcro, insieme a Manfredo Tafuri, dell'architettura italiana degli anni '80. Ma non solo. Aldo Rossi era un poliedrico, inimitabile e geniale visionario. Un amante dei libri, dei viaggi, del cinema, del teatro (e chissa' cosa avrebbe detto dell'era che stiamo attraversando). Animato da una profonda cultura e da una sensibilita' poetica straordinaria, era un innovatore e convinto sostenitore della responsabilita' etica e culturale dell'architettura nei confronti del mondo.

ùA raccontarlo oggi e' il Maxxi - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che dopo la monografica su Gio' Ponti, da domani e fino al 17 ottobre inaugura "Aldo Rossi. L'architetto e le citta' ". La mostra, curata da Alberto Ferlenga con il coordinamento di Carla Zhara Buda e realizzata in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi, e' il primo dei tre nuovi appuntamenti del museo che da domani accoglie anche "Ciao da Roma. Navin Rawanchaikul", progetto site specific dell'artista thailandese, a cura di Hou Hanru con Donatella Saroli (fino a maggio); e i progetti "Green Diamond" di Rachele Maistrello e "Occult" di Alba Zari, vincitrici del Premio Graziadei per la fotografia (fino all'11 aprile). Archistar ante-litteram, Rossi dedico' gran parte del suo interesse professionale alle citta' . Il suo stesso libro del 1966 "L'architettura della citta' " e' ancora oggi un classico. E sono le citta' , come racconta Ferlenga, le protagoniste della mostra del Maxxi, "osservate e confuse tra loro dalla sensibilita' del poeta e dalla profondita' dello studioso, unite in una figura che ha attraversato in modo del tutto singolare il panorama architettonico internazionale". Un viaggio ricchissimo, con oltre 800 pezzi tra documenti, carteggi, modelli, schizzi, disegni e fotografie - dall'archivio di Aldo Rossi conservato nella Collezione MAXXI Architettura e dalla Fondazione Aldo Rossi, con importanti prestiti dallo IUAV di Venezia, dal Deutsches Architektur di Francoforte e dal Bonnefantenmuseum di Maastricht - per ripercorrere quell'"enorme e 'disperatissimo' lavoro prodotto negli anni da Rossi per ridare dignita' scientifica e nuovi strumenti all'architettura".

Scandita anche dalle immagini dei molti e importanti fotografi che si sono misurati con il suo lavoro (dagli scatti celebri di Luigi Ghirri a Gabriele Basilico, Giovanni Chiaramonte, Ugo Mulas, Mario Carrieri, Stefano Topuntoli, Antonio Martinelli, Marco Introini), la mostra si divide in due sezioni: l'Italia e il resto del mondo. Si parte con il focus sulla Milano ferita dai bombardamenti e si prosegue con due opere monster come il cimitero di Modena, progettato nel 1971 con Gianni Braghieri e rimasto incompiuto; e il Teatro del mondo, evocativo, gioioso, effimero, collocato nelle acque di Punta della dogana per la prima Biennale Architettura di Paolo Portoghesi nel 1980. E poi ancora, la celebre libreria Piroscafo per Molteni&C, i Quaderni azzurri, le poltrone Parigi prodotte da UniFor. Ma soprattutto, spina dorsale della mostra, i 40 modelli dei progetti, tra cui riscoprire il grande disegno della celebre Citta' Analoga, memorabile riflessione su una citta' immaginaria, sospesa fra memoria e desiderio. E poi, quelli per il Carlo Felice di Genova e la Fenice di Venezia, la piazza di Fontivegge a Perugia e il Gallaratese a Milano. Tra i progetti internazionali, la grande tavola con il rilievo di Zurigo, la nuova sede del Bonnefantenmuseum di Maastricht sul bordo della Mosa, il piu' importante museo costruito da Rossi, ma anche il coloratissimo complesso della Schu' tzenstrasse a Berlino, risposta rossiana alla grigia ricostruzione della capitale tedesca, fino al Quartier Generale Disney a Orlando. La mostra sara' accompagnata da un palinsesto di incontri, dibattiti e film screening.

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