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Celebrando Porta Pia, lo zuavo e i bersaglieri

Celebrando Porta Pia, lo zuavo e i bersaglieri

In Galleria romana la statua di un soldato schierato con il Papa

ROMA, 28 settembre 2020, 09:24

Redazione ANSA

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(di Luciano Fioramonti) La statua di un ufficiale zuavo francese morente e i dipinti che ritraggono i bersaglieri.
    Soldati e ufficiali che avevano combattuto insieme in guerra di Crimea e nelle battaglie del 1859 ma che nello scontro di Porta Pia del 1870 si erano trovati su fronti contrapposti, in difesa del Papa e per unire l' Italia.
    E' un tuffo in un momento cruciale della storia di Roma e dell'intera nazione la mostra 'Lo zuavo e i Bersaglieri' fino al 20 ottobre nella galleria romana Apolloni, in via Margutta, inaugurata proprio nel giorno in cui sono stati commemorati i 150 anni della storica 'Breccia'. Quel militare 'papalino', scolpito a grandezza naturale nel marmo bianco, è il capitano Augustin Latimier Du Clésieux (Saint-Brieuc, Bretagna, 1844-1871), zuavo a Roma e poi volontario nella guerra franco-prussiana, ferito mortalmente nella battaglia dell'altipiano di Auvours l'11 gennaio 1871 e morto il 26 febbraio seguente a casa propria, in Bretagna, a 27 anni.
    A renderlo con realismo e cura dei dettagli straordinaria fu Victor Edmond Leharivel Durocher (1816-1878), scultore ufficiale che nel Secondo Impero collaborò con l'architetto Louis Visconti - figlio dell'archeologo romano Ennio Quirino - ad ornare l'ingrandimento del Louvre voluto da Napoleone III. Augustin era l'unico figlio di una famiglia bretone molto ricca e bene in vista. La madre, la contessa Du Clésieux, ordinò all'artista la scultura, firmata e datata 1873, che fu posta sopra la tomba del defunto nella cripta di una cappella dedicata a S.Agostinoa Saint-Brieuc. Distrutta la cappella nel 1971 per fare posto ad un parcheggio, la scultura è andata all'asta a Brest quattro anni fa. A comprarla, a un 'prezzo 'stracciato', l'antiquario romano Marco Fabio Apolloni ''proprio perché il giovane e nobile zuavo, già venuto a difendere papa Mastai contro 'L'Anticristo' Garibaldi, tornasse a Roma per trovarvi, si spera, una pace definitiva''. L'ufficiale è rappresentato semisdraiato su una chaise-longue, nell'uniforme tipica che traeva origine dall'abbigliamento dei guerrieri algerini che i francesi combatterono nel 1830, e che fu reso famoso dalle seguenti campagne militari in Crimea e in Italia durante la Seconda Guerra d'Indipendenza.
    Accanto alla scultura, i colori squillanti che il pittore napoletano Michele Cammarano (1835-1920), testimone oculare dell'entrata degli italiani a Roma, ha sparso in battaglia su una tela alta più di tre metri. Dell' artista è famosissimo il quadro 'ufficiale' del 1871 che raffigura i Bersaglieri a passo di carica, lungo più di quattro metri, conservato al Museo di Capodimonte. Quello in mostra a Roma è stato dipinto un anno prima, subito dopo la Presa di Porta Pia, mostrata in tutt'altro modo, più veritiero. I Bersaglieri, spiega Apolloni, si arrampicano concitati sul terrapieno formato dai detriti delle mura bombardate, confusi nel fumo dell'artiglieria. Le fisionomie sono stravolte, le uniformi strapazzate e coperte di polvere. Un trombettiere è a terra morto, un maggiore guarda negli occhi l' osservatore e sembra spronarlo a partecipare all'attacco. Diverso è il quadretto del fiammingo Carel Max Quaedvlieg (Valkenburg 1823 - Roma 1874), che inquadra le Mura e la breccia formicolante di Bersaglieri, con la morte del comandante Giacomo Pagliari sull'avanscena, e gli zuavi che sparano sullo sfondo di questa visione teatrale della Breccia.
    Vissuto a Roma per ventun anni e noto per i suoi paesaggi della campagna romana con butteri e contadini, l' autore con questo dipinto di Porta Pia firma un un documento storico figurativo di grande valore, acquistato da Apolloni alla fine degli anni ottanta in un asta che lo impegnò con un misterioso concorrente al telefono che poi si scoprì essere Bettino Craxi, grande appassionato di memorie garibaldine e risorgimentali. In esposizione , infine, c' è il bozzetto in scultura di Publio Morbiducci (Roma, 1889-1963) per il monumento al Bersagliere inaugurato alla presenza del Re d' Italia e di Benito Mussolini davanti a Porta Pia nel 1932.
   

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