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Alla scoperta delle fioriture a Castelluccio di Norcia

Alla scoperta delle fioriture a Castelluccio di Norcia

10 aprile 2019, 11:14

Redazione ANSA

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Alla scoperta delle fioriture a Castelluccio di Norcia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alla scoperta delle fioriture a Castelluccio di Norcia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alla scoperta delle fioriture a Castelluccio di Norcia - RIPRODUZIONE RISERVATA

CASTELLUCCIO DI NORCIA - Le giornate si allungano e le rondini tornano ai nidi, ma sono senza dubbio i boccioli che si schiudono a segnare l’inizio ufficiale della bella stagione. Per ammirare il risveglio della natura Virail, la piattaforma e app che compara i mezzi di trasporto suggerendo la soluzione migliore per ogni viaggio, consiglia come meta ideale i Monti Sibillini, al confine tra Umbria e Marche. 

Qui, nella zona del Pian Grande a pochi chilometri dal centro storico di Norcia, tra maggio e luglio si assiste ogni anno ad uno spettacolo floreale: la fioritura delle coltivazioni della lenticchia di Castelluccio da Norcia, che è accompagnata da quelle dei fiori coabitanti, ovvero le "infestanti" che prosperano nei campi coltivati in cui - come in quello della lenticchia di Castelluccio - non vengono utilizzati i pesticidi.

Uno spettacolo naturale tanto “involontario” quanto unico nel suo genere: dal rosso del papavero al blu dei fiordalisi, passando per il giallo della senape, ecco tutti i colori dei Monti Sibillini.

Le fioriture multicolori di orchidee nei Prati di Ragnolo - inizio maggio - Le orchidee selvatiche sono i primi fiori a sbocciare ad inizio maggio, sul versante settentrionale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sui prati del Ragnolo. I Monti Sibillini vantano 37 tipi diversi di orchidee multicolori, tra cui le particolarissime orchidea scimmia ed ape, che ricordano per forma e colore gli animali da cui traggono il nome.

Le fioriture gialle dei tulipani montani - fine maggio
Fioritura più discreta, ma ugualmente affascinante, è quella dei tulipani gialli, sul Pian Grande. Dai petali più aperti e a punta del tulipano comunemente conosciuto, il tulipano giallo è difficile da trovare e fiorisce prevalentemente nei prati e pascoli di montagna. Inserito nella lista di specie a rischio di estinzione dalla regione Umbria e protetto da leggi in molte regioni del nord Italia, questo un fiore raro sboccia proprio nelle radure intorno a Castelluccio da Norcia alla fine di maggio.

Le fioriture gialle e della senape selvatica - metà giugno - Da metà giugno, si aggiunge ancora del giallo nel Pian Grande grazie alle corolle delicate della senape selvatica. I fiori gialli a grappolo presentano quattro petali e sono caratterizzati da un piacevole profumo. A fine estate si trasformeranno in baccelli contenenti i semi.

Le fioriture rosse dei papaveri - fine giugno - Già da metà maggio iniziano a fare capolino, tra le macchie di giallo e di bianco, i primi papaveri rossi, che hanno la loro massima fioritura a fine giugno. Pianta “pioniera”, il papavero è uno dei primi a popolare i terreni incolti e può sfogare nei campi del Pian Grande la sua naturale tendenza ad “invadere” gli spazi, producendo nel corso di una stagione anche più di 400 fiori.

Le fioriture blu dei fiordalisi - inizio luglio - Quando il Pian Grande sembra essere già saturo di colore, ecco che spunta ad inizio luglio il fiordaliso, l’ultimo a sbocciare perchè più bisognoso di luce rispetto agli altri fiori. E’ raro poter scorgere questo fiore nel suo habitat naturale, il campo di cereali, poiché è considerato infestante ed è generalmente estirpato dalle coltivazioni. A Castelluccio è invece possibile ammirarlo, mischiato alle distese di lenticchie in fiore e partecipe del tripudio di colori che tinge la piana.

I fiori bianchi delle lenticchie - da maggio a luglio - Per tutto il periodo che va da maggio a luglio, in questo tripudio di fioriture non bisogna dimenticarsi delle famose lenticchie! Aguzzando la vista sarà possibile scorgere - tra i petali gialli, rossi e blu - anche i piccoli fiori bianchi dei pregiati legumi di Castelluccio. La lenticchia IGP, coltivata da secoli sui piani carsici dell’Umbria ad un’altezza di circa 1500 metri, è unica nel suo genere per facilità di conservazione e cottura e, nonostante qui se ne producano poche centinaia di quintali all’anno, gode di grande fama in tutto il Paese. 

 

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